Il riuso si trova in testa nella gerarchia dei rifiuti, ma i cittadini e soprattutto le aziende lo trascurano, privilegiando le fasi successive (riciclo e recupero).

Perché il riuso è così trascurato soprattutto in ambito aziendale, mentre pratiche di valore inferiore come il riciclo sono sbandierate dalla comunicazione. Un rapporto su Irlanda e Regno Unito prova a fare chiarezza.

Il reimpiego dei prodotti nelle aziende è limitato da scarso impegno, vincoli finanziari e una generale mancanza di buone pratiche: è il risultato di un rapporto dal titolo Reuse in the UK and Ireland, da parte di un osservatorio pubblico britannico, il Chartered Institution of Wastes Management (CIWM).

Il rapporto CIWM suggerisce una più ampia promozione delle buone pratiche e di orientamento attraverso il sostegno delle piccole organizzazioni di riutilizzo indipendenti già esistenti.

Sulla base delle risposte provenienti da aziende private di gestione dei rifiuti, organizzazioni di riuso e autorità locali, il rapporto di CIWM rileva che il settore riutilizzo sta emergendo come un settore capace di una crescita significativa. Il documento suggerisce che il progresso del settore può essere accelerato affrontando questioni specifiche come consegna, comunicazione strategica e impegno strategico dei vertici aziendali.

La relazione è stata presentata dalla Presidente di CIWM, la professoressa Margaret Bates, che ha dicharato: "Il documento mostra un settore molto resistente che prospera sull'impegno dei singoli. Attraverso il loro duro lavoro e tenacia, i più ampi benefici del riutilizzo, che si estendono ben oltre il riutilizzo dei materiali per una seconda vita, si stanno realizzando e molte vite vengono cambiate."

"Abbiamo l'obbligo di sostenere i progressi di questo settore e massimizzare le opportunità che il riuso può portare."


La relazione mette in evidenza vari sviluppi specifici positivi della collaborazione tra il settore pubblico e privato, anche se ammette che tale collaborazione è spesso episodica e informale.

Sono numerose le raccomandazioni per l'industria e la pubblica amministrazione. Tra esse, l'auspicio alla massima promozione delle buone pratiche e degli orientamenti esistenti, il sostegno alle associazioni di riuso indipendenti più piccole, e la condivisione delle conoscenze.

Anche le tecniche di autoformazione sono individuate come prioritarie. Tra le soluzioni pratiche si individua un maggior impegno intersettoriale tra le associazioni di riuso e le autorità locali.

Il CIWM ritiene che il settore del riutilizzo prosperi nonostante le carenze della strategia dell'attuale governo, ma potrebbe crescere in modo significativo in un clima politico più favorevole, grazie a misure politiche come la fissazione di obiettivi specifici di riutilizzo per le aziende, l'incentivazione attraverso gli schemi di responsabilità estesa del produttore, e l'introduzione di standard raccolta dati standardizzati per migliorare la rendicontazione e l'analisi comparativa.

Bates ha aggiunto: "Questa è una zona relativamente trascurata della politica dei rifiuti e tuttavia è quella che ha di più da offrire sia in termini pratici che come veicolo di promozione sulla prevenzione dei rifiuti - un messaggio difficile da far passare nel consumismo di oggi."

"Uno dei miei obiettivi nel corso del prossimo anno è quello di esplorare come il CIWM possa agire come un punto di riferimento per alcune delle raccomandazioni formulate in questa relazione."