Regno unito, dati ufficiali: centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti accuratamente separati dalle famiglie vengono deviate in discarica.

In Gran Bretagna cresce la percentuale di raccolta differenziata che prende strade non previste. Frustrato l'impegno di amministrazioni e cittadini. All'origine del problema i costi della ri-cernita, una cattiva organizzazione della raccolta e una po' di disorientamento nei cittadini.

Le amministrazioni locali britanniche non sono state in grado di riciclare, l'anno scorso, 338.000 tonnellate di rifiuti differenziati perché contaminati, con un aumento del 84 per cento rispetto agli ultimi quattro anni.

I dati precedenti sui carichi di riciclabili respinti indicavano 173.000 tonnellate nel 2011-12, con la cifra in aumento a 270.000 tonnellate nei due anni successivi.

Nei distretti di Kirklees, West Yorkshire e Greenwich (a sud-est di Londra) quasi il 15 per cento dei rifiuti differenziati è stata respinta. Quella del respingimento a destinazione è una pratica che molti impianti di riciclo sono costretti ad attuare sui carichi in arrivo, soprattutto se provenienti dal settore civile/domestico.

La frequenza dei respingimenti dipende dal grado di contaminazione dei carichi, dalla tecnologia di riciclo adottata, e da fattori economici o contrattuali. La ragione principale dei respingimenti è il costo delle operazioni di ri-selezione dei carichi contaminati, che se il carico è accettato, grava sull'impianto di destinazione, se respinto è a carico del mittente.

Ma il mittente spesso non ha una struttura per effettuare l'operazione: un'inchiesta della BBC aveva mostrato che il 97 per cento dei rifiuti respinti nel biennio 2013-14 è stato incenerito o inviato in discarica. All'inizio di quest'anno l'allora ministro dell'ambiente Rory Stuart disse che era "assurdo che la Gran Bretagna avesse così tanti diversi sistemi di riciclo."

Ora i comuni sono all'opera per dissuadere i cittadini dal mettere rifiuti nei cassonetti errati. Il quartiere di Greenwich, a sud-est di Londra, ha avuto una percentuale del 14,4 per cento di carichi respinti. Un portavoce del Comune ha dichiarato che la contaminazione della differenziata sarà presa molto sul serio attraverso "un approccio costruttivo, impegnando i cittadini, le aziende, e i proprietari di case".

L'amministrazione di Hull, che ha visto il 14,2 per cento dei suoi rifiuti riciclabili respinto, ha rimosso immediatamente i cassonetti della differenziata dei residenti, sostenendo che la contaminazione della differenziata è costata 50.000 sterline al mese.

Un portavoce dell'associazione delle amministrazioni locali ha dichiarato: "Negli ultimi dieci anni, comuni e abitanti hanno lavorato insieme per aumentare il riciclo e deviare milioni di tonnellate di rifiuti dalle discariche."

"Il problema è che c'è grande confusione su ciò che può e non può essere riciclato. Se un solo elemento non riciclabile è mescolato con oggetti riciclabili, l'intero cassonetto risulta contaminato. I Comuni quindi devono efettuare la selezione manuale, che richiede tempo ed è molto costosa."

"Non vi è una soluzione che vada bene per tutte le situazioni per la raccolta differenziata. Ciò che funziona in un sobborgo della città non funziona necessariamente in campagna."

Il Ministero per l'Ambiente ha riconosciuto che si può fare di più, ma ha insistito sui progressi fatti nell'aumentare i livelli di riciclo. I dati in loro possesso mostrano un incremento dei rifiuti riciclati, che in totale sono passati dai 10,7 milioni di tonnellate anno nel biennio 2011-2012 agli 11 milioni del biennio 2014-2015. Dati tutto sommato non entusiasmanti, in una situazione di tensione e polemiche per i carichi respinti.