Siamo tartassati e infastiditi dalle proposte dei cosiddetti gestori elettrici verdi. Con un semplice clic sul sito web, potremo far andare a palla il nostro condizionatore usando però energia pulita. Una bella comodità, per chi ha scrupoli di coscienza. Ma è tutto vero?

Quella dei fornitori di energia verde è solo una messinscena? Problemi tecnici rendono lasca la relazione tra domanda e produzione di energia verde. L'unico sforzo per i cittadini ambientalmente sensibili è risparmiare energia, non ci sono scorciatoie.

La liberalizzazione del mercato elettrico permette a chiunque di scegliere il proprio fornitore fittizio di energia indipendentemente da chi produce energia e dal proprietario della rete, dei contatori e delle centraline.

Una sorta di messinscena che ci lascia la libertà di scegliere solo l'ente che emetterà la fattura. L'energia continuerà a essere prodotta negli stessi impianti, ad arrivare attraverso gli stessi cavi, lo stesso contatore. Solo il logo sulla fattura sarà diverso, così come il piano tariffario, almeno all'inizio.

Ma ancora più antipatica è la messinscena dei fornitori 'verdi', che offrono energia pulita. Spot commerciali talvolta molto aggressivi fanno leva sul senso di colpa delle persone, oppure esaltano la possibilità di essere veramente green. Un esempio è la martellante campagna di Enel Energia, mostrata anche nel video qui sotto.

Ma è possibile distinguere due tipi diversi di energia elettrica (differenti solo per fonte) che passano attraverso lo stesso cavo e la stessa centralina?

I gestori elettrici verdi offrono sia energia pulita che energia fossile o nucleare (per brevità, la chiameremo 'sporca'). E, se si sceglie l'energia sporca, la si paga di meno. È possibile che il nostro vicino di casa, con cui condividiamo i cavi di accesso, abbia acquistato energia sporca, mentre noi energia pulita, magari anche da due gestori differenti. Cosa rende speciale la nostra?

La comunicazione è più o meno questa: "Per ogni kW richiesto con questi contratti, ci impegniamo ad acquistare un kW di produzione rinnovabile." Una questione squisitamente contabile.

Tutto ciò avrebbe un senso se ci fosse una relazione diretta tra domanda e produzione di energia verde. Ovvero: se l'Enel acquisisse il 10% in più di clienti interessati all'energia verde, la produzione di questo tipo di energia aumenterebbe del 10%? Questo dovrebbe essere l'unico motivo per convincere un consumatore sensibile a pagare una somma maggiore, ma una serie di problemi tecnici ci fanno dubitare che sia vero.

L'offerta di energia verde tende infatti a essere piuttosto statica. L'energia verde (solare, eolica, geotermica e idroelettrica) è prodotta da impianti già oggi esistenti nel nostro paese.

Questi impianti non sono in grado di modulare la produzione: se c'è sole o vento o acqua l'impianto produrrà energia in ogni caso. Se l'energia non serve, gli impianti la producono lo stesso.

Le caratteristiche della produzione verde (costo degli impianti, tempi lunghi di costruzione, disponibilità di energia non a comando, ma secondo i ritmi della risorsa naturale sfruttata) sono tutti elementi che giocano un ruolo fondamentale nell'assetto produttivo nazionale di energia elettrica.

Il risultato è che tutti i fornitori di energia, verdi o neri, belli e brutti, attingono alle centrali di energia rinnovabile per soddisfare le esigenze energetiche di base, e per le esigenze di picco usano le centrali fossili, che possono essere accese e spente a comando, e che possono regolare l'energia prodotta.

È evidente che a queste condizioni la relazione diretta di cui sopra vada a farsi benedire, e che non c'è alcun motivo per pagare di più l'energia verde. Detto in soldoni: se non la compriamo noi a prezzo pieno, l'energia pulita se la comprerà qualcun altro a prezzo scontato.

Per cui il messaggio che passa nei media, secondo cui sarebbe possibile acquistare energia verde al 100%, è fuorviante. Come del resto è sciocco pensare di salvaguardare il pianeta mantenendo uno stile di vita sprecone.

Sarà anche poco tranquillizzante, ma l'unico sforzo che val la pena fare, per i cittadini ambientalmente sensibili, è risparmiare energia, non ci sono scorciatoie.