Le macerie da costruzione e demolizione sono un materiale prodotto in quantità impressionante. Il riciclo è un imperativo sia tecnico che etico.

Sul fronte dei materiali inerti, i più poveri e i più presenti come massa disponibile, il riciclo presenta i vantaggi maggiori rispetto a tutti gli altri materiali. Studi recenti dimostrano che il prodotto riciclato ha caratteristiche tecniche del tutto equivalenti ai corrispondenti prodotti primari.

In questi ultimi anni, si è manifestata sempre più crescente la necessità da parte dell'uomo di concepire in modo diverso la propria presenza e lo svolgimento delle proprie attività all'interno di un ambiente naturale. Al giorno d'oggi sia l'opinione pubblica che le azioni quotidiane sono mirate al risparmio energetico e alla salvaguardia dell'ambiente. In quest'ottica si inserisce anche l'attività di riciclaggio degli inerti, o meglio aggregati, che oltre a occupare una fetta importante dell'economia nazionale (si stimano circa 53 milioni di metri cubi di aggregati estratti solo nel 2015) può rappresentare un modello di sviluppo sostenibile e di rilancio del settore edile dopo la crisi economica che ci stiamo lasciando alle spalle.

D'altra parte, appare sempre più preoccupante il problema della collocazione delle macerie derivanti dalle operazioni di costruzione e demolizione (C&D), tra l'altro in continuo aumento a seguito di interventi di recupero del patrimonio edilizio, incentivi fiscali su ristrutturazioni, mercato immobiliare in crescita e soprattutto edilizia abitativa e infrastrutture pubbliche. A ciò purtroppo si contrappone il continuo e progressivo esaurimento delle aree disponibili sia per l'ubicazione delle discariche (o cave), sia per la realizzazione di nuovi insediamenti residenziali, che rendono lo smaltimento dei materiali da costruzione sempre più difficoltoso e oneroso.

Inoltre, le tematiche ambientali e, purtroppo, il crescente mercato illegale della gestione dei rifiuti da costruzione e demolizione comincia a influenzare sia l'opinione pubblica, sia le istituzioni, le quali, anche se attualmente sono in fase di stallo, stanno cercando in qualche modo di valorizzare e promuovere la pratica di riciclo degli aggregati.

Il riciclo dei rifiuti (in questo caso per rifiuti intendiamo con più precisione, gli aggregati provenienti da lavorazioni da costruzione e demolizione) è il processo di trasformazione di quest'ultimi in materiali riutilizzabili. In termini più tecnici possiamo definirlo come il processo che permette di riutilizzare un materiale per più cicli di produzione e consumo (è sottinteso e superfluo soffermarsi sul fatto che il riciclo è alla base dello sviluppo sostenibile). Esso infatti consente di ridurre il costo dello smaltimento in discariche e permette di recuperare le materie prime (come gli aggregati) e rimetterle nei processi di produzione riducendo lo sfruttamento delle risorse naturali consentendo un minore impatto ambientale della produzione.

Il riciclo degli aggregati è una pratica relativamente recente nata e sviluppata nei paesi più industrializzati intorno al dopoguerra per rispondere alle esigenze di tipo economico, ecologico e urbanistico, in considerazione del periodo post bellico; infatti è il sistema più intelligente e vantaggioso ai sistemi convenzionali di smaltimento come inceneritore o conferimento in discarica, che oltre a rappresentare un problema a livello ambientale hanno un impatto anche a livello sociale ed economico. In questi ultimi anni si è avuta un'inversione di tendenza per quanto concerne il prelievo degli aggregati provenienti da cave e miniere e per questo motivo, nonostante l'Italia sia ancora indietro rispetto ad altri paesi UE, si sta manifestando un grande interesse per gli aggregati riciclati in ambito edilizio, civile e infrastrutturale.

Si è arrivati a ciò anche grazie alla concreta convinzione errata di avere una disponibilità di materie prime senza considerare invece i rifiuti derivanti da attività di costruzione e demolizione unitamente a quelli dell'industria metallurgica, potrebbero rappresentare un problema di smaltimento (tra l'altro smaltimento sempre più difficile perché il singolo aggregato presenta caratteristiche tali da non poter essere diluito, sciolto, bruciato o smaltito diversamente). È chiaro come oggi questa idea sia inaccettabile in quanto la domanda degli aggregati ha generato forti impatti sul territorio a causa di attività estrattive non correttamente pianificate (e spesso illegali e/o prive di autorizzazioni).

Inoltre, il notevole quantitativo di rifiuti proveniente dal settore edile ha generato una domanda crescente che è difficile smaltire in discariche e cave autorizzate, fomentando il sorgere di discariche abusive spesso in mano alla criminalità organizzata; a questo si aggiunge inoltre che il conferimento in discarica rappresenta l'ultimo anello del ciclo dei rifiuti mentre attivando un riciclo, si ha una nuova vita recuperando le risorse disponibili.

In quest'ottica ci si trova davanti a due scelte: da una parte il conferimento in discarica con tutte le problematiche connesse; dall'altra invece la possibilità di riciclare il prodotto intervenendo sulla sostenibilità del prodotto stesso. In questo modo si è giunti alla consapevolezza che lo smaltimento è un opzione di "vita breve" e non più sostenibile per il futuro.
In genere, quando si parla di aggregati riciclati si parla spesso di calcestruzzi riciclati (i cosiddetti Recycled Concrete RC) e generalmente si pensa a prodotti di seconda scelta che non garantiscono le prestazioni ottimali, invece la letteratura in materia e ricerche scientifiche ci confermano che i calcestruzzi confezionati con aggregati riciclati hanno le stesse caratteristiche prestazionali degli omologhi naturali. Per questo motivo, la maggior consapevolezza, unita a vantaggi economici, gestionali e ambientali ha posto l'attenzione degli operatori del settore sull'opportunità del riciclo degli aggregati provenienti da costruzione e demolizione; addirittura in alcuni paesi, al fine di incentivare lo sviluppo della cultura del riciclo sono state attivate politiche di carattere economico e ambientale con incentivi e/o sgravi fiscali.

Con le dovute proporzioni possiamo dire che la rilevanza degli aggregati riciclati nel calcestruzzo risiede in buona sostanza nel suo approccio innovativo frutto di studi e sperimentazioni nel corso della storia. I materiali sono considerati elementi primari indiscussi del ciclo di vita perché collaborano reciprocamente alla funzionalità del prodotto finale: le nuove costruzioni in parte vengono realizzate sfruttando appunto tale principio e i materiali (aggregati nel nostro caso) interagiscono per soddisfare la necessità.