Produrre meno rifiuti può portare alla felicità? L'esperienza di Bea Johnson narrata in un libro e in un blog.

Bea Johnson e la sua vita felice grazie alla sua scelta di vivere in un mondo green.

Dalla lussuosa casa nei pressi di San Francisco ad un semplice e piccolo appartamento in città può cambiare la vita di un'intera famiglia abituata ad avere tutti i comfort, gli oggetti e soprattutto in modo non consono ai pensieri di chi il mondo lo vuole proteggere.

Si tratta di Bea Johnson, autrice della guida "Zero Waste Home" in cui racconta alcuni pratici consigli per ridurre al minimo i rifiuti e trarne guadagno.

La giovane franco-californiana (Californiana dall'età di 18 anni) sposata e con due figli, sembra aver capito quanto le loro abitudini fossero del tutto fuori controllo.

Accadde tutto nel 2006 durante il trasloco nel nuovo appartamento, un terzo della loro vecchia casa, in cui a causa appunto dello spazio furono costretti a portare con sé solo lo stretto indispensabile.

Trovata una casa più grande nel 2007, eliminarono radicalmente tutti gli oggetti di cui per un anno avevano fatto a meno e la arredarono con pochi mobili e pochi oggetti. Più spazio, meno pulizie e più tempo da dedicare alle cose importanti, come la famiglia e gli amici.

Una guerra ai rifiuti iniziata nel 2008 che li ha portati a dire stop agli imballaggi cambiando radicalmente anche il modo di fare la spesa: si acquistano alimenti sfusi, in vetro oppure in sacchetti lavabili e riutilizzabili, naturalmente portati da casa.

Una soluzione che sembra davvero ridurre al minimo i rifiuti oltre a rendere minimi e migliori i consumi. Oggi riescono a contenere i rifiuti in un barattolo di vetro da un litro.

Una filosofia di vita che la signora Johnson diffonde sia attraverso convegni che nel suo blog Zerowastehome.com, basata principalmente su cinque regole da seguire in questo ordine. Rifiutare, Ridurre, Riutilizzare, Riciclare e Compostare.

Un sistema non facile, sopratutto per chi come i Johnson, è abituato a vivere nel superfluo. Loro stessi descrivono il loro nuovo stile di vita come "l'avanguardia", ma solo se si guarda oltre ai pregiudizi della gente.

È difficile pensare come possa una persona agiata, oggi giorno, a decidere di vivere con il minimo indispensabile senza averne il bisogno, cercando di risparmiare, come loro affermano di ottenere con questo stile di vita, del 40% sul budget familiare.

Bisogna essere in grado di scegliere, selezionare, riciclare e soprattutto rinunciare e non per tutti è facile, forse per nessuno. Per il resto, sicuramente si potrebbe vivere di emozioni e in modo più sano e sostenibile.