Enel e Università di Roma 3 vogliono sperimentare il car sharing su studenti e personale universitario.

A Roma nasce il primo car sharing elettrico riservato a studenti, docenti e personale amministrativo dell'Ateneo Roma 3. Si chiama "E-go Car sharing".

Roma 3 vuole realizzare nella capitale il primo car sharing elettrico riservato a studenti, docenti e personale amministrativo dell'Ateneo. Il progetto, lanciato insieme a Enel e curato da Tommaso Giacchetti, dottorando di ingegneria dei trasporti, si chiama "E-go Car sharing" e mette a disposizione di tutta la comunità universitaria 30 veicoli elettrici e 56 postazioni di ricarica dislocate in 4 parcheggi dell'Ateneo.

La nascita di questa idea, arriva per la volontà di fornire a studenti e personale universitari la possibilità di muoversi all'interno della città liberamente. La guida dei veicoli scelti, prodotti da Renault, Twizy e Zoe, è molto semplice. La Renault Zoe è una vera e propria automobile elettrica, poco rumorosa e con una discreta autonomia per muoversi e fa 150 km con la batteria carica. Twizy invece si parcheggia facilmente ovunque, fattore da non sottovalutare in una città come Roma, e si adatta alla vita di uno studente. Con un pieno di batteria, si ha un'autonomia di 60km, ma dosando bene la velocità.

Il progetto nasce due anni fa all'interno del dipartimento di ingegneria dei trasporti di Roma 3, e in particolare nella mente del Professor Carrese, il quale volle studiare e fare innovazione nel mondo del Car Sharing. Circa 3 anni fa Enel e l'Università di Roma 3 avevano collaborato a un progetto che riguardava le bici elettriche, in cui l'obiettivo era capire come e quanto questo tipo di bici potessero essere utili nella quotidianità. Non si capisce per quale motivo si sia fatto il salto verso le auto.

Ci si domanda quale motivo spinga una joint-venture come quella in esame a sperimentare un attrezzo fighetto come il car-sharing su una popolazione notoriamente squattrinata come gli studenti universitari, soprattutto dopo il fallimento del bike-sharing. L'idea di una convenzione tra l'Università ed Enel nasce dalla precisa volontà di quest'ultima di investire nella mobilità elettrica. Non è un segreto, infatti, che il successo di questo settore dipende non dalla qualità delle auto, ma da quella delle batterie e dei sistemi dislocati di ricarica. Questo mette le multiutility in una posizione migliore rispetto a quella dei produttori di auto. Di qui le mire diversificatrici di Enel.

Gli studenti sono pochi e squattrinati, ma rappresentano una fetta di popolazione giovane e ben disposta nei confronti dei cambiamenti, oltre che con prospettive di reddito futuro più alto rispetto ad altre categorie. La scelta di Roma 3, invece, è dovuta alla sua facoltà di attrarre studenti da tutta la Capitale.