Per motivi di inquinamento, la Cina accelera sull'elettrico rinnovabile. Ma questo fatto potrebbe renderla il leader del futuro.

La qualità dell'uscita dal modello energetico petrolifero dipende dalla quantità degli investimenti. Chi eccellerà in questo, dominerà in futuro.

In un mondo in cui l'urbanizzazione è diventata sinonimo di inquinamento atmosferico, città come Shanghai o Pechino, se vogliono avere aria pulita, devono inevitabilmente puntare sui veicoli elettrici (EV, Electric Vehicles).

Questo è probabilmente il motivo per cui il governo cinese sta spingendo i produttori auto nel mercato degli EV. Aziende cinesi EV come BYD stanno acquisendo nel mondo risorse per la progettazione e la produzione di auto elettriche a prezzi accessibili. Se guardiamo alle ultime statistiche di vendita, pare stiano maltrattando tutti i concorrenti.

I vantaggi che l'economia cinese trarrebbe dall'imporsi di questa tecnologia sono molteplici e vanno ben oltre i risparmi di carburante impliciti in un passaggio dai veicoli a combustibili fossili.

Il modello di crescita guidato dal petrolio che ha dominato il 20esimo secolo ha alcuni grandi inconvenienti. Quando gli Stati Uniti avevano grandi riserve di fonti petrolifere nazionali, non c'era davvero alcun problema. Ma non appena il petrolio è diventato scarso, con la tecnologia energetica basata sul petrolio diffusa in tutto il mondo, la questione energetica è diventata critica.

Utilizziamo la benzina per soddisfare le esigenze quotidiane, ma per un paese che non possiede proprie forniture domestiche di benzina, si tratta di dipendenza. La Cina probabilmente si rende conto che per competere nei prossimi anni, dovranno cambiare le regole del gioco geopolitico.

È qui che entrano in gioco l'energia sostenibile, la tecnologia solare e gli EV: sono investimenti che potrebbero mettere la Cina in posizione di leadership domani.

Il Presidente USA oggi si rammarica degli accordi commerciali che i suoi predecessori hanno fatto con il gigante dell'est, e una delle prime cose che ha fatto è stato rimuovere il sostegno pubblico per gli EV. Invece di promuovere la crescita nel settore tecnologico americano, ha deciso di spingere l'obsoleto carbone come fonte di energia.

Al contrario, gli investimenti in energia sostenibile porterebbero enormi vantaggi per la società che li intraprende. L'impulso della Cina a creare una nuova infrastruttura per la sua economia nascente delle rinnovabili, agirà come esempio di crescita nel mondo per i prossimi cento anni (vedi Ambiente: Cina pronta a essere leader).

A metà strada si trova l'Europa, non solo in senso geografico, ma anche politico/economico. Una parte di essa, guidata da paesi come Germania e Olanda (vedi In Germania picco record di energie rinnovabili) sta investendo pesantemente in un futuro sostenibile, ma la parte più indebitata è stata costretta a occuparsi del proprio risanamento finanziario, trascurando la voce degli investimenti strutturali.

È difficile immaginare il vantaggio competitivo che creerà l'energia sostenibile. Basti pensare che, a lungo termine, se si sono fatti i giusti investimenti, essa sarà disponibile essenzialmente gratis.

È possibile ipotizzare che il grado in cui le nazioni si doteranno di sistemi energetici simili, determinerà il grado della loro dipendenza dalle nazioni leader, tra cui ci sarà senz'altro la Cina. Quando l'energia che spinge la nazione concorrente è gratuita, e la tua non lo è, non c'è semplicemente possibilità di competizione.