Scozia: Coca-Cola fa marcia indietro dalla sua opposizione al sistema di recupero con deposito cauzionale proposto per le bottiglie di plastica.

Dopo la rivelazione di un documento interno da parte di Greenpeace, scoppia l'indignazione degli ambientalisti, che costringe la multinazionale delle bevande zuccherate ad ammorbidire i toni contro i provvedimenti pro-riutilizzo.

La scorsa settimana, il governo scozzese aveva manifestato l'intenzione di istituire un sistema di recupero delle bottiglie di plastica (deposit return scheme - DRS), per aumentare il riutilizzo e il riciclo di bottiglie di plastica monouso. Secondo questa ipotesi, ai consumatori sarebbe imposto un piccolo sovrapprezzo di circa 10 pence per ogni contenitore, rimborsato quando una lattina o una bottiglia vuota venisse restituita a un rivenditore. Uno schema simile a quanto avviene in Germania e in Svezia, che hanno portato i tassi di recupero dei contenitori sopra l'85%.

Il sistema di deposito con cauzione è ovviamente sostenuto dagli ambientalisti, che credono che ridurrebbe consistentemente il ricorso alla discarica e aumenterebbe il riciclo.

Per quanto riguarda la Coca-Cola, uno dei maggiori produttori interessati al provvedimento, Greenpeace aveva rivelato l'esistenza di un documento aziendale interno, scritto nel marzo 2016, che sostiene che la società avrebbe deciso di combattere in tribunale contro l'introduzione di un meccanismo di cauzione per bottiglie e lattine, reo di aumentare i costi di logistica della compagnia oltre quanto ritenuto lecito.

La notizia del documento è stata rivelata da Sky News ed è velocemente rimbalzata sui siti web ambientalisti di tutta Europa, tanto che la Coca-Cola si è trovata di fatto isolata nella sua opposizione al provvedimento scozzese, mentre prima godeva dell'appoggio di molti grandi produttori di bevande.

Così, venerdì scorso Coca-Cola UK si è affrettata a dichiarare il proprio pieno appoggio all'introduzione di un DRS in Scozia.

Un portavoce della Coca-Cola ha dichiarato a Sky News: "La nostra revisione della politica di packaging sostenibile è in corso, ma siamo già d'accordo che è il momento giusto per provare nuove azioni come un sistema di recupero con cauzione ben progettato per contenitori di bevande, a partire dalla Scozia."

"Abbiamo anche interpellato i nostri consumatori e sappiamo che due terzi (63%) di loro sostengono l'introduzione di questo sistema, e la metà (51%) dicono che sarebbero più propensi a riciclare in seguito a esso."

"La nostra esperienza in Europa ci suggerisce che i regimi di deposito lavorano bene se sono sviluppati come parte di una strategia globale per l'economia circolare, in collaborazione con tutte le parti interessate del settore."

"Pubblicheremo i risultati della revisione della nostra strategia di packaging sostenibile quest'estate e rimanere pienamente impegnata a trovare nuovi modi per ridurre al minimo i materiali di imballaggio, anche al di fuori del Regno Unito."


Louise Edge, attivista senior di Greenpeace UK, ha dichiarato: "Grazie alla indagini di Greenpeace sull'attività di lobbying di Coca-Cola contro sistemi di deposito bottiglie, diamo assolutamente il benvenuto a questo cambiamento di strategia. I sistemi di deposito con cauzione hanno crescente sostegno tra il pubblico, i politici e l'industria, e sono in grado di svolgere un ruolo chiave nel ridurre la quantità di plastica che finisce nei nostri oceani e nelle discariche."

"Con 12 milioni di tonnellate di plastica che entrano nel mare ogni anno,"
continua Edge, "è preciso dovere di aziende come Coca-Cola avere piani ambiziosi per riciclare il 100% degli imballaggi e allontanarsi dall'epoca della plastica monouso usa e getta. Solo se queste società si assumeranno la responsabilità per il fine vita delle bottiglie che vendono, potremo chiudere il ciclo sui 16 milioni di bottiglie di plastica che vengono scaricati ogni giorno nel Regno Unito, e che vanno a inquinare le nostre spiagge, terra e di mare ".

Dopo questo clamoroso dietro-front di Coca-Cola, ci aspettiamo che altre aziende di bevande seguano il suo esempio.