Un cannone "anti-smog" in sperimentazione nella metropoli indiana.

Il governo indiano lancia un cannone a nebbia "anti-smog" in prova a Nuova Delhi in cui le autorità sperano molto, ma che secondo gli ambientalisti è una toppa di scarsa efficacia.

Delhi soffoca ogni inverno a causa della mancanza di pioggia e dell'aria fredda che intrappola una miscela tossica di sostanze inquinanti provenienti dalle colture, dagli scarichi delle auto, dagli incendi, dalle polveri edili e dalle emissioni industriali.

Per questo la settimana scorsa è stata inaugurata la nuova arma contro l'inquinamento atmosferico, una sorta di "pistola anti-smog". I costruttori indiani del cannone dicono che le goccioline d'acqua che espelle ad alta velocità possono abbattere gli inquinanti mortali nell'aria in una delle capitali più funestate dallo smog del mondo.

Il gigantesco cannone, a forma di asciugacapelli e montato sul pianale di un camion, è stato testato ad Anand Vihar, un'area di Delhi est confinante con una zona industriale nota per aver spesso l'aria più sporca della città.

Le centraline dell'ambasciata statunitense hanno spesso rilevato concentrazioni delle particelle più piccole e nocive conosciute, le PM 2,5, ad Anand Vihar fino a 380 μg/m3 (microgrammi per metro cubo), vale a dire più di 15 volte la soglia ritenuta sicura dall'Organizzazione mondiale della sanità.

Il cannone, progettato per combattere la polvere sui siti minerari e di costruzione, costa circa 26.000 €, ma i funzionari governativi sembrano pronti ad aprire il libretto degli assegni.

"Se si rivelerà un successo, le faremo circolare sulle strade di Delhi il prima possibile", ha detto ad Anand Vihar Imran Hussain, ministro dell'ambiente di Delhi, mentre il cannone schizzava nebbia sotto cieli nebulosi. Il produttore Cloud Tech sostiene che un cannone può far esplodere fino a 100 litri di acqua al minuto nei cieli e liberare il 95 percento degli inquinanti presenti nell'aria.

Gli ambientalisti non sono entusiasti: considerano il cannone una distrazione dalle cause dell'inquinamento invernale di Delhi, un fenomeno così grave che il capo del governo della città l'ha descritta come una "camera a gas". "Questa non è sicuramente la soluzione: è possibile utilizzarla occasionalmente in luoghi sensibili, ma la soluzione all'inquinamento sta nel controllarlo alla fonte piuttosto che spruzzare acqua su di esso", ha dichiarato Sunp Dahiya di Greenpeace. "Il governo di Delhi dovrebbe guardare a soluzioni più sostenibili piuttosto che creare business per poche aziende".

Delhi lotta ogni anno per frenare il flagello annuale, con drastiche misure a breve termine, come la chiusura di fabbriche e forni per mattoni e la limitazione dell'uso dell'automobile. Ma senza abbassare i livelli di inquinamento pericoloso.

A novembre la crisi è stata così grave che i medici hanno dichiarato un'emergenza sanitaria pubblica, poiché le scuole sono state chiuse in tutta la capitale. Le autorità cittadine avevano ingaggiato una compagnia di elicotteri statali per spruzzare acqua su Delhi sperando di sistemare la densa foschia di sostanze inquinanti.

Ma il risultato fu paradossale: gli elicotteri non furono in grado di alzarsi in volo per eseguire le operazioni a causa della visibilità impedita dallo smog. L'altro intoppo fu che molte parti di Delhi, in particolare i quartieri meridionali, si trovano all'interno di una zona di divieto di volo rigorosamente sorvegliata.