Il Ministero dell'Ambiente vuole re-introdurre il vuoto a rendere, per ora come sperimentazione per valutare le probabilità di successo del ritorno al deposito cauzionale per i contenitori di bevande, e non solo. Un po' poco, ma è un passo nella giusta direzione.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il provvedimento che vara la sperimentazione del vuoto a rendere. Interessati i contenitori di bevande da 0,2 a 1,5 litri, con cauzione proporzionale alla capacità.

Da sempre, chi acquista birra tedesca, è abituato ad avere a che fare con bottiglie di vetro vecchie. L'occhio esperto non si fa ingannare dall'etichetta, sempre sgargiante, e nota i micro-graffi del vetro, le zone opache, le palline alla base, quelle che codificano il lotto della bottiglia, consumate fino a essere quasi appiattite.

Già: quelle bottiglie, dal nobile contenuto di cervogia teutonica, sono state riutilizzate, non riciclate, cinque, dieci, forse più volte. Poi, una volta arrivata in Italia, la bottiglia finirà i suoi giorni nella campana del vetro (se va bene). L'efficiente sistema tedesco si basa sul meccanismo del pfand, la cauzione per il deposito (vedi Germania: leggi sul riutilizzo delle bottiglie).

Non si tratta di una tassa, quindi non ci sono contribuenti vessati, ma appunto di una cauzione. I consumatori più assennati se la vedono restituire alla riconsegna, i negozianti non hanno più che una lieve seccatura da affrontare, le mega-aziende non hanno, alla lunga, alcun ammanco nelle vendite (la sete è sete), e schiere di poveri, bambini, associazioni di beneficenza hanno la possibilità di un piccolo reddito per il lavoro di raccolta.

E non si tratta di un moderno meccanismo retto dalla tecnologia: sia in Italia che in molti paesi del mondo, prima dell'abbuffata consumistica, era la regola, per l'acqua minerale, la birra e le bevande gassate. Poi qualcuno, Coca-Cola in primis, ha irresponsabilmente demolito un sistema rodato e funzionante (vedi Plastica: le colpe di Coca-Cola). E gli oceani ne hanno subito le conseguenze.

Ma i paesi civili hanno la caratteristica di non farsi abbindolare dalle lusinghe delle multinazionali, e la Germania ha resistito, stoicamente, conservando attivo il sistema del pfand, fino a rimanere unica e isolata nell'applicazione.

E ora, piano piano, stanno godendo della soddisfazione di aver avuto ragione, visto che alla spicciolata arrivano i dietro-front di varie nazioni. Negli Stati Uniti si stanno interrogando, con vari studi, sull'opportunità del ritorno al deposito cauzionale. Il governo scozzese ha annunciato il ripristino del sistema di deposito (vedi Scozia: ritorno al deposito con cauzione).

E l'Italia, per una volta non ultima nella legislazione ambientale, annuncia una sperimentazione, per il tramite del ministero dell'Ambiente, che ha firmato il regolamento (pubblicato il 25 settembre in Gazzetta Ufficiale) che attua la misura del "Collegato Ambientale", approvato nel 2015 e rivolto alla prevenzione dei rifiuti di imballaggio monouso attraverso l'introduzione, su base volontaria per un anno, del sistema di restituzione di bottiglie riutilizzabili. Il meccanismo, funzionerà come in Germania con una piccola cauzione pagata al commerciante al momento dell'acquisto, che sarà restituita una volta riconsegnato il contenitore vuoto.

Per il momento un simbolo all'ingresso di un bar, di un ristorante, di un albergo o di altri esercizi, distinguerà chi ha scelto di aderire alla fase sperimentale del sistema per le bottiglie di birra e acqua minerale. Si parte il 10 ottobre.

La volontà è quella di incoraggiare il consumatore finale a restituire l'imballaggio al produttore, favorendo il riutilizzo e alleggerendo la raccolta differenziata. Il riutilizzo permette di risparmiare, previa sterilizzazione dei contenitori, il 60% di energia rispetto alle pur virtuose operazioni di riciclo.

Le norme sono previste per contenitori di volume compreso tra gli 0,20 e gli 1,5 litri. Il valore della cauzione sarà proporzionale a quello del vuoto: l'importo potrà variare da 0,05 euro per le lattine da 200 ml, fino a 0,3 euro per le bottiglie da un litro e mezzo e in nessun caso comporterà un aumento del prezzo di acquisto per il consumatore.

Lo scopo del decreto, attraverso il sistema di monitoraggio, è quello di valutare la fattibilità tecnico-economica e ambientale del sistema del vuoto a rendere, al fine di stabilire se la pratica sia da confermare ed eventualmente estendere ad altri tipi di prodotto e ad altri imballaggi al termine del periodo di sperimentazione.

Un po' poco, certamente, rispetto a Germania e Scozia. Ci vorrebbe un po' di coraggio, ma il governo Gentiloni non è certo caratterizzato dal cuor di leone. E in periodo pre-elettorale, bisogna sapersi accontentare.