Al consistente rischio ambientale del fracking, si aggiunge quello finanziario, per colpa di un sistema di cauzioni con importi ridicoli. Le popolazioni residenti potrebbero affrontare non solo i danni, ma anche i costi di bonifica.

Le autorità, negli Stati Uniti, si proteggono da rischi ambientali richiedendo una garanzia. Ma l'importo è ridicolo. I produttori non temono querele, e di solito vendono i pozzi a piccole aziende che possono andare in bancarotta.

La fratturazione idraulica o fracking è la tecnica che estrae petrolio e gas sfruttando un fluido ad alta pressione, in genere acqua, per creare una frattura in uno strato roccioso nel sottosuolo. Le recenti innovazioni in questo settore hanno reso di nuovo proficui molti giacimenti dichiarati esauriti, soprattutto negli USA.

Ma questa nuova e insperata ricchezza ha portato con sé rischi, puntualmente verificati, di terremoti, di infiltrazioni di gas nelle tubature dell'acqua potabile e di spandimenti vari in bacini, laghi e pozzi di acqua potabile.

Le autorità si proteggono da questi rischi richiedendo ai produttori di petrolio e gas di prestare una garanzia, che sarà utilizzata in caso di disastro. Ma l'importo della cauzione, secondo Ryan Kellogg, professore di politiche pubbliche all'Università di Chicago, è veramente inadeguato a pagare i costi di bonifica probabili, quasi ovunque negli Stati Uniti.

"In quasi tutti gli stati gli importi delle fideiussioni sono assolutamente ridicoli, minuscoli rispetto ai probabili costi di bonifica," ha dichiarato Kellogg. E le bonifiche probabilmente si moltiplicheranno nei prossimi decenni visto il proliferare dei pozzi di fracking (si calcolano più di 1,7 milioni di pozzi solo negli Stati Uniti).

Il Mineral Leasing Act richiede un impegno di 10.000 dollari (8.900 euro) per ogni concessione sul territorio federale. Con una media di cinque pozzi per concessione, si parla di 2.000 dollari per pozzo. Questa cifra è stata fissata nel 1960 e non è mai stata aumentata, secondo gli economisti, nemmeno per adattarsi all'inflazione. Eppure, l'esplosione di un pozzo può costare decine di milioni di dollari per bonificare, secondo le esperienze concrete. Soltanto la dismissione di un pozzo esaurito e abbandonato senza essere stato sigillato correttamente, costa circa 13.000 dollari di bonifica.

Il problema è che spesso il responsabile del danno scompare non appena i costi di pulizia diventano evidenti. "A volte puoi trovare le imprese e farle pagare", ​​ha dichiarato Kellogg. "Ma spesso i contribuenti devono sobbarcarsi la bonifica perché le imprese che hanno causato il problema non si trovano o sono fallite".

Secondo uno studio del 2015 dell'economista Lucas Davis dell'Università Berkeley della California, i produttori di gas naturale sono propensi a rischiare perché sanno che non si sobbarcheranno il costo totale delle pulizie potenziali. Gli importi delle fideiussioni dovrebbero essere aumentati.

"I requisiti del Texas sono tra i più alti tra i principali Stati produttori di petrolio e gas", scrive Judson Boomhower, ricercatore dell'Università della California di San Diego, "e sono ancora troppo bassi rispetto ai potenziali danni." La Louisiana richiede addirittura meno di 500 dollari per un pozzo.

Il sistema cauzionale ha significato solo se l'importo è adeguato. I produttori tendono a non preoccuparsi di querele, perché è difficile e costoso per le parti lese affrontare cause, e perché è probabile che il produttore avrà venduto il pozzo al momento della nascita di un'azione legale.

"Il boom del petrolio e del gas ha avuto benefici a livello economico", scrive Boomhower. "Allo stesso tempo, presenta sfide ambientali su larga scala. Il gran numero di progetti in fase di sviluppo crea un maggior rischio di incidenti e l'introduzione di nuove sostanze chimiche e tecniche crea nuovi rischi".

Il problema potrebbe venire a galla nei prossimi 20-30 anni, quando i pozzi orizzontali trivellati in questo decennio per la fratturazione idraulica saranno invecchiati. La maggior parte dei pozzi sono trivellati da grandi aziende, ma raggiunta la produzione di picco, di solito sono venduti a piccole aziende meno ricche. "Una parte del problema delle basse cauzioni è che queste grandi imprese hanno un incentivo a vendere. Una volta coperte le spese, vendono il pozzo a qualcuno che può andare in bancarotta".

I problemi legati alle piccole squattrinate compagnie che operano nel fracking sono stati analizzati anche nel film "Promised Land", di cui possiamo vedere il trailer italiano qui sotto.