Un miliardo di dollari l'anno per ridurre i rifiuti plastici che finiscono nei suoi mari.

Sono 10 milioni i sacchetti di plastica distribuiti gratuitamente ogni giorno in Indonesia. Il Paese investe 1 miliardo di dollari per ridurre l'inquinamento marino.

Al Summit Mondiale sugli Oceani 2017 svolto a febbraio a Bali, l'Indonesia ha annunciato di impegnare 1 miliardo di dollari all'anno per ridurre i rifiuti plastici generati nel Paese del 70% e per diminuire l'inquinamento delle acque entro otto anni.

L'Indonesia come la Cina, deve purtroppo fare i conti con un'esorbitante quantità di rifiuti che finiscono nel mare: secondo la Banca mondiale ogni persona è responsabile di almeno 1 kg di rifiuti di plastica all'anno.

Il programma "mari puliti" delle Nazioni Unite, insieme ad altri nove paesi, sta cercando di raggiungere due obiettivi: la riduzione dell'utilizzo degli imballaggi monouso e una migliore gestione dei rifiuti.

Il ministro indonesiano per gli affari marittimi, Luhut Binsar Pandjaitan, ha proposto di porre l'accento sull'utilizzo di materiali biodegradabili come alternativa alla plastica.

Secondo un rapporto del Guardian però, il problema dell'inquinamento in Indonesia si basa sui sacchetti di plastica. Basti pensare che ogni giorno nel Paese ne vengono distribuiti almeno 10 milioni.

Nelle città più popolate, molte di queste borse e anche altre materie plastiche finiscono sulle spiagge e nelle acque con estrema facilità.

Lo scorso anno infatti, 23 città dell'Indonesia hanno introdotto una tassa di prova sui sacchetti di plastica monouso, portando ad una diminuzione dell'inquinamento marino, nonostante la resistenza dei consumatori.

A cosa serviranno questo miliardo di dollari ogni anno ancora non è chiaro: per i programmi educativi, per la tassa sui sacchetti monouso, sulle infrastrutture, per realizzare imballaggi alternativi o per qualcos'altro?

In ogni caso, sembra si sia finalmente capito da dove arrivi la plastica che si sta impossessando del mare intorno alle isole.