La sottile soddisfazione che ci provoca il cestino dei riciclabili potrebbe superare il senso di colpa dovuto allo spreco, e farci produrre più rifiuti. L'aspetto psico-sociologico delle politiche ambientali.

Secondo alcuni esperti, da quando c'è il riciclo, la gente sarebbe portata a usare e sprecare più oggetti di prima. Quando si progettano politiche di riuso e riciclo, non è sufficiente pensare solo all'aspetto tecnico. C'è anche il lato psicologico.

Secondo alcuni esperti, il riciclo può avere un inconveniente. Da quando il riciclaggio è divenuto un'opzione più che concreta, la gente sarebbe portata a usare e sprecare più oggetti di prima. Secondo i ricercatori, il senso di colpa per lo spreco sarebbe superato dalla soddisfazione per il riciclo.

Quando si getta la carta o una bottiglia vuota nel cestino dei riciclabili, quella sensazione di aver fatto qualcosa di giusto per il mondo potrebbe avere effetti negativi, inibendo i freni dello spreco.

Shankar Vedantam, giornalista scientifico americano esperto di comportamento umano e scienze sociali, sostiene che "il riciclo è percepito così bene che ci fa sentire virtuosi e ciò può portare a risultati problematici."

I ricercatori Remi Trudel e Monic Sun, hanno condotto una serie di esperimenti. In uno di loro, hanno chiesto alle persone di provare quattro bevande diverse. A volte i volontari avevano un bidone di riciclaggio per gettare le tazze di carta. Altre volte, i volontari avevano solo un cestino dell'indifferenziata. Potevano usare da uno a quattro bicchieri per effettuare la prova. Ebbene: le persone hanno usato più bicchieri in presenza del cestino di riciclaggio accanto alla stazione di campionamento.

I ricercatori hanno anche eseguito altri esperimenti. In uno di essi, è stato chiesto di incartare un regalo: chi aveva a disposizione il cestino del riciclo ha usato molta più carta da imballaggio. Ma gli esempi si sprecano: chi ha un'automobile ibrida, per esempio, molto più efficiente di quella convenzionale, è portato a percorrere più chilometri.

"Pensavamo che le persone attente al riciclo si preoccupassero anche di ridurre e riutilizzare," continua Vedantam, "ma abbiamo scoperto sentimenti diversi. C'è un senso di colpa associato allo spreco. Quando questo senso di colpa è inferiore all'orgoglio che si trae dal riciclaggio, dal fare la cosa giusta, è più probabile che si utilizzino più risorse e si creino più rifiuti."

Secondo Vedantam, quando si progettano politiche di riuso e riciclo, non è sufficiente pensare solo all'aspetto tecnico: "dobbiamo effettivamente prestare attenzione al lato psicologico e sociologico, ovvero a come si sentono le persone di fronte a una certa azione o a una certa opportunità."