Le auto elettriche non sono la soluzione all'inquinamento, ma le emissioni di carbonio potrebbero essere ridotte favorendo pedoni, ciclisti e transito di massa.

Le nostre città hanno bisogno di meno macchine, non solo di auto a basso impatto ambientale. Qualche numero.

L'aria malsana che sta soffocando le nostre città, ha spinto numerosi governi ad inviare una transizione verso le auto elettriche. Le preoccupazioni sono ben fondate, anche se le proposte non sono sufficienti a soddisfare le necessità. In effetti negli ultimi quattro decenni le auto sembrano essere meno inquinanti, l'efficienza dei combustibili è quasi raddoppiata e le emissioni si sono ridotte del 95%, ma città come Torino, Milano, Verona, Padova e. in Europa, Londra e Parigi stanno ancora lottando contro lo smog e l'inquinamento.

La California ha imposto per anni norme più severe per le emissioni negli USA, eppure Los Angeles è a capo dell'elenco delle città statunitensi per la cattiva qualità dell'aria. Il passaggio alle auto elettriche potrebbe risultare un passo positivo, ma resta una misura inadeguata e anche la mobilità urbana dovrà subire dei cambiamenti fondamentali.

Più del 40% delle auto che circolano nell'ora di punta, hanno a bordo solo una persona. Se pensiamo che un individuo pesa 70-80 kg, inserito in un'auto che ne pesa minimo 20 volte il suo peso, l'energia che ci vuole per spostare tutta la massa è notevole.

Considerando l'efficienza molto maggiore di un veicolo elettrico, le emissioni zero di scarico non significano zero emissioni di carbonio durante i viaggi. Oggi oltre il 65% dell'elettricità generata in Italia proviene da combustibili fossili. La nostra impronta di carbonio migliorerebbe di appena un quarto se si passasse ai veicoli elettrici.

Vi sono anche altri aspetti preoccupanti, come l'invadenza delle strade. L'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha stimato che una città dovrebbe assegnare almeno 9 metri quadrati di spazio verde per ogni residente. Eppure, molte città che sono in rapida crescita, non ci si avvicina nemmeno alla soglia, a causa dell'appetito di strade e parcheggi.

E questa sproporzione strade/verde genera un circolo vizioso: Los Angeles per esempio, che offre più capacità stradali pro capite rispetto a qualsiasi altra grande città statunitense, con le sue strade e autostrade incoraggia più persone a utilizzare mezzi privati. Risultato: il passeggero medio di Los Angeles spreca quasi 5 giorni ogni anno paralizzato negli ingorghi.

La congestione del traffico è anche un crescente peso economico per la maggior parte delle città. Uno studio in India ha determinato che la congestione del traffico può rappresentare un'erosione del 3% del PIL per la regione metropolitana di Nuova Delhi.

In altre parole, la corsa alle auto "pulite" non risolverà i problemi con cui le città stanno combattendo. Piuttosto, le città hanno bisogno di ridurre la quantità di auto e dovrebbero incentivare sistemi per pedoni, ciclisti, transiti di massa e mobilità condivisa.

New York City ad esempio, dove i proprietari di auto risultano la metà rispetto alla media americana, ha la metà dell'impronta globale del carbonio pro capite a Los Angeles. La componente di trasporto di questa impronta di carbonio pro capite per NYC è un quarto del residente di Los Angeles.

Per diminuire le automobili, le città devono anche facilitare la connessione tra differenti modalità di trasporto. Studi comportamentali hanno dimostrato che i pendolari cambierebbero percorsi e modalità se fossero disponibili migliori opzioni.

Soprattutto, le amministrazioni cittadine stanno riconoscendo l'importanza della governance per migliorare l'efficienza della mobilità. I regolamenti che gestiscono le capacità di parcheggio o le restrizioni di guida del centro città, insieme agli interventi finanziari e non finanziari, vengono sempre più utilizzati per motivare i pendolari a gravitare verso sistemi di viaggio allineati agli obiettivi sociali.

Naturalmente servono incentivi, accessi più favorevoli alle strade e parcheggi per veicoli a basso impatto ambientale. Tutti vogliamo che le nostre città siano più praticabili, più intelligenti e più ecologiche, e sicuramente l'auto non è l'unica risposta.

Dobbiamo usare la tecnologia e la creatività per garantire che il nostro futuro urbano sia giusto, inclusivo e allineato al bene comune.