I paesi del mondo possono sfruttare il potenziale dell'efficienza energetica per migliorare i loro obiettivi economici e sociali. Ma devono farlo al riparo delle pressioni del marketing delle grandi aziende, interessate solo a vendere fuffa.

Gli uffici marketing delle case automobilistiche fanno un gran baccano per pubblicizzare i loro deludenti prodotti, mentre pochi paesi al mondo regolamentano ecologicamente il trasporto merci, vera idrovora di combustibili fossili. Birol, direttore IEA, ammonisce i governi a concentrarsi sui veri obiettivi.

Senza dubbio la prossima uscita del modello 3 di Tesla e la dichiarazione confusa sul futuro elettrico di Volvo sono notizie che fanno scintille nell'eco-informazione, facendo presumere l'inizio della fine dell'era del petrolio. In realtà le cose non stanno esattamente così.

Per esempio, si trascura il ruolo del trasporto pesante su gomma (i camion) e le altre forme di trasporto merci nella domanda energetica. L'Agenzia internazionale per l'energia (IEA) ha appena pubblicato un rapporto che sostiene che il mondo ha bisogno di gestire l'efficienza del carburante per i trasporti, altrimenti la domanda petrolifera continuerà a salire, indipendentemente da quante Tesla e Volvo circoleranno per le strade.

Il transito di merci è cruciale per la crescita economica e, anzi, tende ad essere correlato con il PIL. L'IEA sostiene che solo quattro paesi (Canada, Stati Uniti, Cina e Giappone) hanno standard di efficienza del carburante per i camion pesanti, un decimo dei 40 paesi che invece tendono a regolamentare pesantemente i veicoli passeggeri.

"Per troppo tempo c'è stata una mancanza di concentrazione sull'efficienza del combustibile per camion. Dato che sono oggi la componente dominante della domanda globale di petrolio, la questione non può più essere ignorata se vogliamo soddisfare i nostri obiettivi energetici e ambientali," ha dichiarato Fatih Birol, economista turco oggi direttore esecutivo dell'IEA, in un comunicato stampa.

"Nel 2016 sono state vendute 2 milioni di auto elettriche nel mondo, soprattutto in India e Usa. Un successo, certo," continua Birol, "ma è ancora un livello bassissimo che potrebbe crescere di molto se ci fosse il giusto sostegno politico, specialmente sul fronte della mobilità commerciale."

Dal 2000 i camion pesanti hanno rappresentato il 40 per cento della crescita complessiva della domanda petrolifera, in paragone con la quota per i veicoli passeggeri. I camion da soli bruciano circa 17 milioni di barili di petrolio al giorno, ovvero circa un quinto del totale globale della domanda.

E la domanda continua a crescere rapidamente. Entro il 2040, il trasporto su strada aumenterà di 5 milioni di barili di petrolio la domanda, ovvero circa il 40 per cento della domanda totale supplementare in quel periodo. Se ciò avvenisse, qualsiasi possibilità di mettere un freno alle emissioni globali di gas serra sarebbe significativamente frustrata.

Nei paesi industrializzati (Stati Uniti ed Europa in primis) il consumo di petrolio sui veicoli passeggeri si è stabilizzato, mentre il settore dei trasporti continua ad aumentare la domanda. Ma la maggior parte della crescita proviene dalla Cina e dall'India, dove verrà consumato il 90 per cento dell'incremento per i trasporti.

L'IEA sollecita i governi a compiere progressi nel contenere la crescita della domanda. Cita tre possibili aree di miglioramento. La prima è la logistica e le operazioni, il che significa utilizzare strumenti come il GPS per "ottimizzare il percorso dei camion", migliorare le efficienze della catena di distribuzione in modo che i camion viaggino pieni il più possibile. Tecnicamente, potremmo parlare di Big Data e IoT.

In secondo luogo, c'è abbondanza di spazio per i miglioramenti hardware. L'IEA dice che la flotta di autotrasporti potrebbe utilizzare aggiornamenti aerodinamici per ridurre l'attrito. Materiali più leggeri, migliori motori e trasmissioni possono intaccare l'economia di combustibile. Vi è anche un potenziale per ibridi e anche i camion a zero emissioni.

In terzo luogo, potrebbe esservi un grande profitto dall'uso di combustibili alternativi, che comprende biocarburanti, gas naturale, elettricità e persino idrogeno.

Se il settore adotterà una gamma di questi miglioramenti, l'IEA sostiene che sarà possibile ridurre la domanda di petrolio di quasi 16 milioni di barili di petrolio entro il 2050. Alcune aree saranno molto più difficili da realizzare rispetto ad altre, ma l'IEA dice che i governi devono concentrarsi su diversi settori: standard per risparmio carburante, sostegno al migliore utilizzo dei dati per la gestione della catena di approvvigionamento, e politiche per promuovere i combustibili alternativi, infrastrutture di mercato e rifornimento.