Secondo Wood Mackenzie la crescita mondiale del petrolio toccherà il massimo circa nel 2035, qualcosa prima rispetto alle previsioni precedenti. Ma si tratta di domanda, non di offerta.

La domanda mondiale di petrolio fermerà la sua crescita tra 13 anni grazie all'impatto delle auto elettriche e dei motori più efficienti, secondo uno studio di un'agenzia energetica. Torna la preoccupazione per il picco, ma la situazione si è rovesciata.

Wood Mackenzie, società di consulenza in energia britannica, ha dichiarato che l'adozione di veicoli elettrici ridurrà notevolmente la domanda di combustibili fossili, in particolare dopo il 2025 quando le auto a batteria saranno presenti massicciamente.

Grazie al fatto che i costruttori automobilistici saranno costretti dalla normativa a produrre modelli che percorrono più chilometri con la stessa quantità di combustibile, un nuovo rapporto degli analisti suggerisce che la domanda globale di petrolio avrà il picco nel 2030.

Regno Unito e Francia (vedi Fine di auto e furgoni a combustibili fossili dal 2040) hanno recentemente preso l'impegno di eliminare le vendite di nuove automobili benzina e diesel entro il 2040. La Cina, il più grande mercato automobilistico mondiale, sta studiando una mossa simile che avrebbe un impatto significativo sulla domanda petrolifera (vedi Bando ai motori termici: è la volta della Cina).

Dei 96 milioni di barili di petrolio consumati globalmente ogni giorno, 60 vengono utilizzati per il trasporto, richiesta che Wood Mackenzie prevede stallerà entro il 2030.

Secondo Wood Mackenzie, le tendenze del petrolio sono state percepite con molto anticipo dagli operatori del settore, giacché le compagnie petrolifere hanno da tempo fermato gli investimenti nelle raffinerie e diminuito il numero delle stazioni di servizio.

"Stiamo diventando sempre più efficienti nell'uso di energia. Le economie crescono senza essere dipendenti dal petrolio come un tempo, quindi il ruolo del petrolio nell'economia globale dovrebbe diminuire nel tempo," sostiene Alan Gelder del Wood Mackenzie.

Per i paesi che si affidano fortemente ai redditi da imposte sul carburante, come l'Italia, il cui bilancio statale dipende pesantemente da tasse e accise sui carburanti, il crollo della domanda di petrolio costituirà una sfida per i governi.

A breve termine, le modifiche normative per gli standard di efficienza del combustibile imposti negli Stati Uniti (relativi all'amministrazione Obama), dall'UE e dalla Cina saranno il più grande freno alla domanda di benzina. L'ingresso massiccio nelle strade di vetture a batteria dovrebbe avere un impatto ancor maggiore negli anni seguenti.

"Dopo il 2025, si prevede che le vendite di auto elettriche decolleranno. Quanto più si va nel futuro, più saranno le automobili elettriche," sostiene Gelder, prevedendo che i modelli plug-in prenderanno il 10% delle vendite di auto nuove entro il 2030. Se le città cominceranno a vietare automobili con un motore a combustione, questo accelererà rapidamente il passaggio ai veicoli elettrici.

Tra i derivati del petrolio, la benzina raggiungerà per prima il picco, nel 2030, mentre la domanda totale del petrolio piccherà intorno al 2035, quando le politiche di cambiamento climatico arriveranno a compimento nelle economie mondiali.

Si torna quindi a parlare di picco del petrolio, ma la prospettiva si è drasticamente invertita rispetto a un decennio fa: allora "il mercato si preoccupava del picco di approvvigionamento petrolifero", si legge nel rapporto Wood Mackenzie, mentre la preoccupazione principale del settore è ora un picco di domanda.

"La prospettiva di un picco della domanda di petrolio è molto reale," continua il rapporto. Questa previsione sul picco della domanda di petrolio è relativamente in anticipo rispetto alla previsione della BP che la colloca a metà degli anni 2040 e anche rispetto alle previsioni dell'International Energy Agency (IEA) che la prevede nell'anno 2040.

Tuttavia, alcune aziende petrolifere, come Shell, ritengono che il picco potrebbe arrivare nei primi anni 2030 o potenzialmente anche nei tardi anni 2020 a causa della crescita in automobili alimentate da biocarburanti e batterie. La ditta anglo-olandese ritiene che l'impatto sulla domanda di petrolio da automobili più efficienti dal consumo di carburante supererà di gran lunga l'impatto dei veicoli elettrici.

Attualmente il prezzo del petrolio si è attestato su uno dei suoi livelli più alti di quest'anno a causa di scontri tra le forze irachene e kurde nelle aree produttrici di petrolio e le preoccupazioni sulle sanzioni contro l'Iran.