Un sondaggio dice che i millennial sono meno propensi al riciclo, ma hanno una discreta attitudine ad acquistare da aziende ecocompatibili.

La passività che a naso fiutiamo nei nostri ragazzi è confermata da un sondaggio sui millennial USA: poche azioni pratiche, ma tanta sensibilità ai messaggi responsabili delle corporation.

Poco inclini a riciclare, ma molto sensibili alla responsabilità ambientale delle aziende. Una relazione del gruppo Shelton rivela questi due aspetti contraddittori della generazione Y, chiamata anche "i Millennial", ovvero i nati negli ultimi anni del secolo scorso, coloro che si approcciano oggi all'età adulta. La ragione della contraddizione? I giovani credono che le imprese abbiano più potere di risolvere i problemi globali rispetto agli individui.

"I Millennials vedono le aziende come centri di potere," sostiene Suzanne Shelton, presidente e amministratrice delegata del Shelton Group. "Sono convinti che spendere soldi con queste società sia una forma di attivismo. Essi spingono le aziende a un impatto positivo sul mondo perché credono che i problemi globali siano troppo grandi da risolvere per i singoli." Una sottile forma di depressione collettiva e di sfiducia nei propri mezzi: questo sembrerebbe il problema stando a quanto affermato da Shelton.

Un atteggiamento passivo che ha del paradossale: al posto di aziende che studiano e copiano il comportamento dei consumatori, abbiamo dei consumatori che affidano alle aziende la responsabilità di una comportamento sano.

Secondo lo studio Shelton Group-EcoPulse, i millennial sono ben dietro altre categorie demografiche in alcune attività piuttosto banali: solo il 33% afferma di regolare il termostato per risparmiare energia (contro il 48% della media dei cittadini USA) e solo il 34% ricicla carta e lattine (contro il 46% della media).

Ma ciò non significa che i millennial non si preoccupino per l'ambiente. In realtà, essi si crucciano del cambiamento climatico ancor più rispetto agli altri statunitensi (e sensibilmente di più rispetto al loro presidente). Il 76% dei millennial afferma di essere "estremamente preoccupato per l'impatto che il cambiamento climatico avrà sulla loro qualità di vita durante la loro vita," e l'82% dice di essere preoccupato per l'impatto del cambiamento climatico sulla qualità della vita dei propri figli. Per fare un paragone, solo il 51% della popolazione generale ha dichiarato di essere preoccupato per il clima.

Le preoccupazioni dei Millennials sull'ambiente svolgono un ruolo importante nelle loro decisioni di acquisto. Alla domanda, "quali aspetti influenzano la tua decisione di acquistare un prodotto?" il 70% dei millennial ha scelto "le pratiche ambientali di un'azienda."

"Chiaramente, i millennial sono preoccupati per l'ambiente, ma molti ritengono i problemi troppo grandi da affrontare come individui", ha detto Shelton. "Quindi, stanno cercando aziende che agiscano al posto loro, cosa che dà alle aziende una grande opportunità."

Non stupiscono quindi i colossali investimenti in immagine di aziende come H&M (vedi La bufala della moda sostenibile), Apple (vedi Il robot per il riciclo di iPhone), Marionnaud (vedi Riciclare anziché riutilizzare le bottiglie di profumo) e IKEA (vedi Ikea investe nel riciclo), preoccupati di far trasparire responsabilità ecologica in chi proprio non ci pensa minimamente. Speriamo che i ragazzi siano più avveduti di quanto sembrino.