Prove evidenti del cambiamento climatico insabbiate dal gabinetto Trump. NYT e Guardian escono in contemporanea con diverse indiscrezioni.

NYT e Guardian fanno uscire contemporaneamente indiscrezioni su tentativi di censura del gabinetto Trump sul cambiamento climatico.

Il New York Times sostiene che un rapporto governativo rivelerebbe impatti evidenti del cambiamento climatico negli Stati Uniti, ma anche che i ricercatori temono che l'amministrazione Trump possa insabbiare il rapporto in questione.

Un importante rapporto federale sull'impatto dei cambiamenti climatici ha messo in luce una serie di prove che gli Stati Uniti starebbero già affrontando gli impatti del riscaldamento globale con siccità più intense, ondate di calore e tempeste che infestano il paese.

La bozza del rapporto, scritta da scienziati di 13 agenzie federali, sarebbe in attesa di approvazione per la sua pubblicazione da parte dell'amministrazione Trump da diverse settimane.

È trapelato al New York Times e pubblicato oggi come sia sorta la paura che la Casa Bianca possa tentare di sopprimere il rapporto, che contraddice chiaramente le dichiarazioni fatte dal presidente Trump e da molti dei suoi collaboratori stretti.

"Le prove del cambiamento climatico sono abbondanti, dal confine esterno dell'atmosfera alle profondità degli abissi", afferma il rapporto. La bozza rivela che la temperatura media negli Stati Uniti è aumentata notevolmente dagli anni Ottanta e dà la colpa alle attività umane, in particolare alle emissioni di gas a effetto serra, che afferma essere "le prime responsabili" dei recenti cambiamenti climatici osservati.

I risultati rappresentano una sfida all'amministrazione Trump, che ha ripetutamente contestato agli scienziati il ruolo non accertato dell'umanità nel cambiamento climatico, usandolo come giustificazione per fermare politiche forti sul clima.

In un'intervista dello scorso novembre con il New York Times, Trump ha dichiarato che può esserci stata sì "una certa correlazione" tra azioni umane e cambiamenti climatici, ma ha dichiarato di non essere sicuro "che qualcuno potrà mai affermarlo con sicurezza".

Le rivelazioni sul rapporto sono uscite contemporaneamente alla soffiata sulle email da parte di funzionari dell'amministrazione Trump, che imporrebbero di non utilizzare le parole "cambiamento climatico" negli scritti ufficiali, utilizzando al suo posto la locuzione "estremi meteorologici".

Le email rivelate al Guardian suggeriscono ai funzionari del Dipartimento dell'Agricoltura USA di smettere di usare la frase "adattamento del cambiamento climatico", e invece di parlare di "resistenza agli estremi meteo".

A tutto ciò ha fatto seguito la rimozione delle pagine sul cambiamento climatico dal sito web della Casa Bianca, e la scomparsa di una serie di iniziative chiave per la politica verde introdotte dalla precedente amministrazione, compresa la decisione del presidente Trump di ritirarsi dall'accordo sul clima di Parigi.

Sia il ritardo nella pubblicazione del rapporto, sia la rivelazione sulle email, hanno suscitato timori che l'amministrazione Trump stia tentando di censurare il dibattito sul cambiamento climatico in favore della promozione dello sfruttamento delle riserve di combustibili fossili dell'America.

"Pensare che i ricercatori delle varie agenzie federali in tema di aria, acqua e suolo debbano conformare le proprie affermazioni in armonia con la retorica anti-scientifica dell'amministrazione Trump, è spaventoso e pericoloso, sia per l'America che per la comunità mondiale", ha commentato Meg Townsend , Avvocato dell Centro per la Diversità Biologica.