Uno studio conferma che la Brexit provocherà grattacapi ambientali, nonostante le roboanti dichiarazioni dei politici.

L'ONG Friends of the Earth pubblica un'analisi del rischio condotta da ricercatori universitari che la vede grigia sull'impegno ambientale britannco post-Brexit.

In seguito alla decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione europea, dopo l'inaspettato e controverso (vedi Facebook: è il sistema che è marcio) 51 per cento dei voti due anni fa, il governo britannico aveva garantito ai suoi cittadini che avrebbe continuato a proteggere l'ambiente esattamente come prima. Il piano ambientale di 25 anni lanciato di recente avrebbe dovuto essere un segno di questa ferma volontà (vedi Piano plastica della Gran Bretagna: una delusione).

Il segretario ambientale (ministro) britannico Michael Gove ha dichiarato a Politico.eu che la Brexit è "un'opportunità per riprendere il controllo del nostro ambiente". Ha poi fatto riferimento al piano d'azione venticinquennale lanciato dal loro primo ministro Theresa May come "una Brexit verde, anzi, qualcosa di più."

Putroppo i fatti sembrano smantire le parole dei politici: da un'analisi dei rischi commissionata da Friends of the Earth e condotta da ricercatori dell'Università di Sheffield, la Queen's University di Belfast e la University di East Anglia parrebbe che le regole di protezione dell'ambiente nel Regno Unito si indebolirebbero con gli accordi Brexit. Solo per fare un esempio, il piano ambientale britannico è molto meno ambizioso rispetto all'attuale standard UE.

"Il piano venticinquennale è deprimente e preoccupante. Se il governo non è vincolato a standard severi, vedremo svanire gli investimenti nell'ambiente e ci sarà minore capacità per le ONG di portare gli inadempienti in tribunale," ha detto l'autrice e professoressa della Burnie University, Charlotte Burns.

Lo studio è una risposta esauriente alla domanda di Friends of the Earth: "quali sono i rischi per l'ambiente rispetto alle varie relazioni post-Brexit attualmente in discussione." L'analisi ha comportato la creazione di modelli su 15 aree di politica ambientale entro i cinque anni.

Tutte le cinque opzioni politiche sono risultate ad alto rischio per gli habitat e gli uccelli. Tra le cinque opzioni, l'accordo più vicino allo standard UE mostra il rischio più basso nelle altre 14 aree politiche, che vanno da livelli di rischio limitati a moderati. I modelli vicini alle ambizioni del piano May hanno avuto risultati deprimenti.

Con l'analisi del rischio a disposizione, Friends of the Earth e altri sostenitori della campagna stanno cercando di fare pressioni sul parlamento britannico per spingere a una non-regressione ambientale rispetto all'UE.

"Ci è stato promesso che la Brexit non avrebbe danneggiato il nostro ambiente, ma questa analisi mostra che sotto tutti gli scenari attualmente sul tavolo, questa promessa sarà infranta. Speriamo che questa relazione spinga il parlamento a fare le necessarie modifiche al disegno di legge attualmente in procinto di passare attraverso il parlamento, a bloccare le garanzie per il nostro ambiente che gli autori del rapporto hanno trovato carenti finora," ha detto Kierra Box di Friends of the Earth.

Interpellato sull'argomento, un portavoce del Dipartimento per l'ambiente, il cibo e gli affari rurali del Regno Unito ha cercato di girare in suo favore i risultati dello studio: "Come hanno detto gli amici della Terra, la politica agricola comune dell'UE ha incoraggiato metodi di agricoltura dannosi per l'ambiente. Lasciare l'UE significa che possiamo creare una politica della pesca più sostenibile e fare molto di più per migliorare il benessere degli animali."