La plastica di qualità non è oggetto di controlli e licenze per entrare in Cina. Lo sostengono le Dogane e il Ministero per l'Ambiente cinese, confermando che il bando ha il solo scopo di preservare la Cina dall'essere la discarica del mondo.

Le autorità doganali confermano che il polietilene tereftalato in fiocchi, con un sufficiente grado di purezza, non è oggetto di licenza di importazione.

Il BIR (Bureau of International Recycling), l'organizzazione che sostiene gli interessi dell'industria del riciclaggio su scala internazionale, è stato informato che l'Amministrazione generale delle dogane della Repubblica popolare cinese consentirà l'importazione di scaglie di bottiglie in PET di alta qualità come materie prime, e non come rifiuti, senza quindi la necessità di una licenza.

Circola anche un documento non ufficiale interno, visibile in Figura 2, a fonte Dogane Cinesi, che descrive i fiocchi di bottiglie in PET con i gradi A, B, C o D, in funzione della qualità del materiale. I fiocchi in poliestere (PET) che soddisfano i criteri A, B e C possono essere importati come merci ordinarie, ovvero senza una licenza.

Secondo il BIR, le dogane della Repubblica popolare cinese consentiranno l'importazione come merci generali anche di pellet di plastica riciclata trasformata da rifiuti di plastica, quindi senza la necessità di una licenza, se i lotti di merci importate avranno colore, dimensione e forma omogenee.

Il Ministero cinese dell'Ecologia e dell'Ambiente ha ufficialmente confermato che l'importazione di PET di alta qualità come merci ordinarie è consentita e in conformità con la regolamentazione commerciale generale. È interessante notare che, secondo il ministero, "qualsiasi materiale che non ha bisogno di essere ripristinato e processato per il suo scopo d'uso originario può essere gestito come materia prima e non come rifiuto."

L'elasticità delle autorità cinesi sulla plastica di alta qualità conferma che il bando ha il solo scopo di preservare la Cina dall'essere la discarica del mondo.