Gruppi ambientalisti contro la Banca asiatica per lo sviluppo: stop al finanziamento dei progetti di incenerimento dei rifiuti.

L'incenerimento è un metodo pericoloso, costoso e insostenibile per il trattamento dei rifiuti. Così si esprime Gaia, una coalizione di gruppi ambientalisti di base, organizzazioni non governative e individui, che critica la Banca asiatica per lo sviluppo e la sua politica pro-incenerimento dei rifiuti.

Alcune associazioni ambientaliste sostengono che l'Asian Development Bank (ADB, la banca per lo sviluppo asiatica), stia sfruttando pieghe legislative locali e internazionali per promuovere l'incenerimento, ostacolando, e non facilitando, la transizione verso un'economia circolare sostenibile.

La protesta è partita assieme al lancio del rapporto "ADB e Incenerimento dei rifiuti: finanziare l'inquinamento, ostacolare le soluzioni" pubblicato dalla Global Alliance for Incinerator Alternatives (GAIA). Il rapporto è un'analisi critica di come ADB promuove gli investimenti nell'incenerimento dei rifiuti (WTE - Waste to Energy), nonostante gli impatti negativi documentati di queste strutture sulla salute pubblica, sull'ambiente, sull'economia e sul clima. Assieme a GAIA, le associazioni No Burn Pilipinas, EcoWaste Coalition, Break Free From Plastic, Greenpeace, Healthcare Without Harm e il movimento filippino per la giustizia climatica (PMCJ), si sono unite all'iniziativa per chiedere alla banca di estinguere i fondi per l'incenerimento dei rifiuti.

"Il finanziamento degli inceneritori è un classico esempio della politica di finanziamento schizofrenica di ADB," ha affermato Lea Guerrero, attivista per il clima e l'energia pulita di GAIA. "La banca sta usando fondi pubblici per promuovere progetti sporchi e distruttivi che servono a impedire ai paesi della regione di perseguire soluzioni che conservino le risorse, proteggano la salute e che non danneggino il clima. Questo rapporto sfida ADB a innovare, non a incenerire: il mondo si sta già allontanando dall'incenerimento e dalla transizione verso un'economia circolare sostenibile. ADB dovrebbe seguire l'esempio e finanziare sistemi rifiuti-zero equi che consentano questa transizione."

Secondo GAIA, il rapporto mostra che le strutture di incenerimento promosse da ADB presentano rischi di investimento significativi. Ma soprattutto, finanziare questi impianti non rispetta gli standard di salvaguardia e i pilastri della strategia di riduzione della povertà della banca. ADB, inoltre, manca di rappresentatività nei confronti dei paesi poveri che, secondo mandato, dovrebbe tutelare. In Asia, la banca è il maggior promotore del modello di incenerimento che il Nord del mondo ha dichiarato fallito e quindi estromesso dal suo territorio. Inoltre, la stessa ADB collabora proattivamente con le imprese di incenerimento dei rifiuti per costruire inceneritori nella regione. Queste strutture tengono bloccati i paesi in enormi debiti per progetti dannosi per l'ambiente e la salute, con contratti di sfruttamento "put-or-pay" (brucia o paga) che ostacolano l'adozione delle migliori pratiche per gestire risorse e rifiuti.

Tra i progetti di incenerimento finanziati da ADB vi sono impianti di incenerimento in Cina e Vietnam. La banca raccomanda anche l'incenerimento dei rifiuti in altri paesi attraverso i suoi progetti di assistenza tecnica, come nelle Filippine.

"Nelle Filippine, le politiche di incenerimento di ADB contravvengono alle leggi sull'aria pulita, sulla gestione corretta dei rifiuti solidi e sulle energie rinnovabili del paese," ha affermato Glenn Ymata, responsabile della campagna No Burn Pilipinas. "Oltre a contravvenire in modo lampante al suo mandato di salvaguardia, ADB sta potenzialmente bloccando città e comuni, già indebitati, in decenni di sprechi e indebitamento."

L'equivoco è sempre lo stesso che ci perseguita qui in Italia: l'incenerimento riceve aiuti, finanziamenti e incentivi, per il fatto che è considerato energia rinnovabile. Ma è dimostrato che si tratta di una pratica inquinante, ad alta intensità di carbonio e che distoglie investimenti da soluzioni realmente ecologiche, come la raccolta differenziata, la selezione, il riciclo della plastica e il compostaggio.