Allevamenti del Consorzio per il prosciutto di Parma tenuti in condizioni "illegali": lo rivela un'inchiesta dell'Independent con tanto di filmati.

Le indagini rivelano che gli animali sono tenuti in condizioni di sporcizia, spesso privati ​​dell'acqua e subiscono ferite non trattate.

Il dibattito tra vegetariani e onnivori non si fermerà mai, le posizioni rispettive sono troppo ideologiche e fossilizzate (ne diamo spazio spesso sul nostro blog). Ma il dibattito sugli allevamenti intensivi ha qualche chance di risoluzione, visto che su alcune pratiche anche gli onnivori più convinti si mostrano contrari. Questo fatto è tanto più evidente quando gli allevatori violano leggi precise in materia, trattando gli animali con inutile crudeltà.

L'Independent ha pubblicato in questi giorni una serie di immagini, anche filmate, che testimonierebbero le condizioni inaccettabili ("squallide, crudeli e illegali") in cui sarebbero tenuti maiali allevati per il prosciutto di Parma, venduto anche in Gran Bretagna, quindi tra i lettori del quotidiano online.

Un'indagine sotto copertura, condotta da attivisti dell'associazione animalista Lega Anti Vivisezione (LAV), ha mostrato che gli animali vivono in condizioni di sporcizia e sovraffollamento, soffrendo di infezioni dolorose non medicate e con le code regolarmente recise (contro le regole dell'UE).

Gli attivisti dicono che il video, realizzato in sei fattorie intensive in Italia, rappresenta la "realtà scioccante per molti suini allevati nell'UE" e sottolinea una "spaventosa" incapacità di seguire gli standard di benessere.

I maiali in tutti e sei i centri erano confinati in modo permanente al chiuso, in capannoni squallidi e sovraffollati, vivendo la loro intera vita su cemento nudo o pavimenti a griglia, senza lettiera e ricambio di aria. Il tutto in netto contrasto con le esigenze naturali e biologiche, che imporrebbero che i maiali cercassero cibo scavando, mantenendo naturalmente separati gli loro spazi di sonno e igienici.

Per legge, i suini devono avere "accesso permanente a una quantità sufficiente di materiali che consentano loro adeguate attività di esplorazione e manipolazione (paglia, fieno, legno, segatura, compost di funghi, torba o un miscuglio di questi) senza comprometterne la salute." (DIRETTIVA 2008/120/CE DEL CONSIGLIO del 18 dicembre 2008, allegato I, capitolo I, punto 4).

Si profila un grave danno di immagine per il prosciutto di Parma, considerato un prodotto di eccellenza, esportato e rinomato in tutto il mondo, e venduto a caro prezzo. Gli attivisti hanno riferito di aver visto suini affetti da infezioni oculari, lesioni della coda ulcerate non trattate, ernie addominali e prolasso del retto, che se non trattate portano alla morte.

"Le condizioni osservate in queste fattorie sono crudeli e in molti casi illegali", ha affermato Sean Gifford, della Compassion in World Farming, con sede nel Regno Unito. "Questi maiali non vengono trattati come esseri senzienti, ma come semplici macchine per produrre carne."

"Purtroppo, le condizioni spaventose rivelate nel filmato sono tipiche della realtà scioccante per molti maiali allevati nell'UE. La terribile condizione di questi suini evidenzia la necessità di implementare standard di benessere dei suini in Italia e in tutta l'UE."

Non è tutto: alcune aziende agricole effettuano di routine l'asportazione della coda per evitare che i maialini si mordano a vicenda e il filmato ne dà ampiamente prova, sebbene anche questo sia contrario alla legislazione dell'UE.

Le riprese sono state effettuate presso allevamenti intensivi da 10.000 suini nelle province di Brescia, Cremona e Mantova in Lombardia, nel nord dell'Italia. Le associazioni ambientaliste hanno lanciato una petizione contro le pratiche crudeli sugli animali da allevamento in Unione Europea.

L'Independent ha chiesto un commento al Consorzio del Prosciutto di Parma e al Consorzio del prosciutto di San Daniele, ma non ha ancora ricevuto risposta.

Avvisiamo le persone sensibili di non far partire il filmato qui sotto.