Sorpresa: i terreni occupati dai pannelli solari a terra non sono agronomicamente inutili: potrebbero salvare gli insetti impollinatori, e con loro, l'umanità.

Un rapporto del ministero per l'Energia USA quantifica i vantaggi degli impianti solari come habitat di impollinatori. Terreni considerati agronomicamente inutili potrebbero aumentare consistentemente la produzione dei terreni circostanti.

I ricercatori del Laboratorio Nazionale Argonne del ministero per l'Energia degli USA stanno studiando impianti di energia solare combinati con habitat di insetti impollinatori sul posto.

Con questo, sperano di risollevare le popolazioni di impollinatori in declino che svolgono un ruolo importante nell'alimentazione di questo pianeta. La perdita di tali specie, infatti, potrebbe portare a devastanti mancanze di fonti nutritive su scala mondiale.

Gli impollinatori sono responsabili per la riproduzione di quasi il 75 per cento di tutte le piante del mondo. Questo numero comprende anche tre quarti delle colture utilizzate per il cibo. Recentemente, con sgomento, gli scienziati stanno constatando che, a causa di fattori di stress ambientale provocati dall'uomo, la loro popolazione sta diminuendo in maniera preoccupante.

Per provare a risolvere il problema, il team di ricercatori di Argonne ha lavorato per esaminare i potenziali benefici della messa in opera di habitat di specie di insetti impollinatori nei siti più inutili e inutilizzati del pianeta: gli impianti a terra di energia solare di grande scala. Hanno scoperto che l'area intorno ai pannelli solari potrebbe fornire una posizione ideale per le piante che attraggono gli impollinatori.

Di solito, questo terreno non è utilizzato ed è pieno di ghiaia o erba, e potrebbe invece essere colonizzato da specie vegetali autoctone erbacee e fiori selvatici, che sono gli habitat prevalenti degli impollinatori. Questo dovrebbe incoraggiare una crescita costante della popolazione.

Inoltre, questa soluzione potrebbe migliorare la sostenibilità dello sviluppo dell'energia solare nelle regioni agricole. Aumentando le rese agricole dei campi circostanti potrebbe rendere le fattorie solari un vicino più gradito alle aziende agricole.

Il rapporto che hanno pubblicato relaziona lo studio che ha rilevato oltre 3.500 km quadrati di terreni agricoli in prossimità di siti solari esistenti e pianificati che potrebbero beneficiarne. Tutto questo potrebbe aiutare a reintegrare la popolazione in calo degli impollinatori con pochi effetti collaterali.

Gli impianti di energia solare sono spesso accusati di sottrarre terreno all'agricoltura o alle foreste. È un'obiezione molto condivisibile, visto che riguarda un settore, quello delle rinnovabili, che si fregia di essere sostenibile e rispettoso dell'ambiente.

Utilizzare questi terreni come habitat di impollinatori può rendere agronomicamente utili questi impianti, senza compromettere l'efficienza dei pannelli solari. Tuttavia, i ricercatori non sono del tutto sicuri se i costi iniziali per le miscele di semi e la creazione degli habitat degli impollinatori possano essere compensati da minori costi di manutenzione degli impianti. I bilanci di questi impianti sono spesso all'osso, soprattutto in questi tempi di incentivi ridotti o assenti, e si ripagano solo in virtù di grandi superfici e stabilità nel tempo.

Il team di ricercatori ha esaminato tre tipi di colture (soia, mandorle e mirtilli rossi) per misurare i benefici di habitat di impollinatori posti nelle loro vicinanze. La presenza di questi habitat ha favorito in maniera rilevante i ricavi per le colture di mandorle, meno giovamento ne ha tratto la soia, mentre piccoli frutti hanno avuto vantaggi trascurabili.

I lavori di ricerca sono appena iniziati, e si prevede di aumentare il tipo e il numero di impollinatori nativi. Si potrebbero inoltre studiare altri benefici ambientali, come la conservazione dell'acqua, la gestione del territorio e la riduzione di CO2.