Una seria azione fiscale potrebbe incentivare notevolmente l'infrastruttura del riciclo.

Dall'uscente Gran Bretagna una serie di proposte per l'UE per incentivare il riciclo della plastica. Il fisco può giocare un ruolo determinante. Gran parte degli operatori boccia le bioplastiche.

Il sostegno pubblico alle proposte di lotta contro i rifiuti plastici monouso potrebbe portare i ministeri dell'economia dei paesi UE a implementare una tassa sui polimeri vergini e sui rifiuti esportati al fine di stimolare il mercato dei materiali secondari.

In Gran Bretagna l'appello del ministero per le proposte sui rifiuti di plastica ha ricevuto oltre 162.000 risposte, mostrando "un livello straordinario" di interesse pubblico. Il governo ha pubblicato un riassunto delle risposte e delle proposte nel documento "Affrontare il problema della plastica".

Il governo esaminerà le idee sollevate dagli 'stakeholder', tra cui spicca l'uso del sistema fiscale per spostare la domanda verso l'utilizzo di plastica riciclata nella produzione, incoraggiare una progettazione più sostenibile, ridurre la domanda di articoli in plastica monouso e scoraggiare l'incenerimento.

Alcuni intervistati ritengono che includere i rifiuti esportati per il riciclo come misura di rendimento, "scoraggerebbe gli investimenti nella capacità interna di riciclo". Hanno quindi chiesto, piuttosto, una tassa sui rifiuti esportati per sostenere il riciclo domestico.

È stato inoltre sostenuto l'uso delle tasse per modificare il valore relativo tra polimeri vergini e riciclati, aumentando la domanda per questi ultimi e incoraggiando e ampliando la capacità di riciclo.

Atteggiamenti dei consumatori e confusione sono stati considerati critici da molti intervistati, che hanno sottolineato le incoerenze nei sistemi di raccolta dei rifiuti e la complessità dell'etichettatura.

La maggior parte degli intervistati ha evidenziato come la mancanza di mercati finali per il materiale plastico riciclato e l'assenza di obblighi di legge all'utilizzo di materiale riciclato, siano i principali ostacoli all'aumento degli investimenti nel riciclo.

Grande importanza è stata data ai sistemi di 'vuoto a rendere', ovvero la tassazione restituibile sugli imballaggi, per favorire la raccolta, il riutilizzo quando possibile e il riciclo. Il governo si impegna ad avviare una consultazione specifica su questo argomento.

La consultazione ha ottenuto risposte nettamente divergenti nella sua sezione sulle materie plastiche alternative, dette genericamente bio-plastiche. I produttori di additivi oxo-biodegradabili hanno ovviamente raccomandato di aggiungerle a tutti gli imballaggi in plastica, ma "molti altri soggetti interessati sono stati fortemente in disaccordo, e un piccolo numero ha suggerito addirittura di vietarle."

La maggior parte dei riciclatori e delle società di gestione dei rifiuti si oppongono alle bio-plastiche perché "portano a una maggiore confusione dei consumatori in termini di separazione del riciclo" e causano contaminazione dei flussi di riciclo.