Le confezioni di plastica non servono a contenere gli sprechi alimentari. Lo rivela un nuovo studio.

L'aumento degli imballaggi alimentari in plastica non serve a ridurre il crescente problema dei rifiuti alimentari in Europa e, in alcuni casi, potrebbe addirittura alimentare il problema, secondo una nuova ricerca.

Lo studio dal titolo "Scartati: il modo in cui la plastica usa e getta non riesce a risolvere il problema dei rifiuti alimentari in Europa (e cosa invece dovremmo fare)" mostra come, dagli anni '50, l'uso annuale pro-capite di imballaggi in plastica sia cresciuto (+30 kg), ma che contemporaneamente sono cresciuti anche gli sprechi alimentari pro-capite (+173 kg).

Lo studio mostra come, tra il 2004 e il 2014, i rifiuti alimentari domestici nell'UE sono raddoppiati arrivando a circa 30 milioni di tonnellate all'anno. I rifiuti di imballaggio di plastica sono aumentati del 50% nello stesso periodo, raggiungendo oltre 15 milioni di tonnellate, anche se una parte di questo può essere attribuibile ai nuovi paesi che aderiscono all'UE. I dati migliori disponibili suggeriscono che circa il 40% dei rifiuti di imballaggio in plastica proviene da imballaggi alimentari.

La revisione delle cifre disponibili, pubblicate da Friends of the Earth Europe e Zero Waste Europe, rivela anche che:
- I grandi dettaglianti stanno spingendo gli imballaggi di plastica e alimentari in Europa attraverso pratiche come standard di classificazione alimentare e confezionamento di alimenti in confezioni multipack e di piccolo formato.
- Tagliare la verdura (esempio i fagiolini) per adattarla alle confezioni di plastica comporta uno spreco alimentare del 30-40%.
- Il 37% di tutto il cibo venduto nell'UE è avvolto in plastica, il materiale di imballaggio più utilizzato.
- Il costo dei rifiuti alimentari nell'UE è stimato in 143 miliardi di euro all'anno, equivalenti al bilancio operativo annuale dell'UE.

Meadhbh Bolger, attivista di Friends of the Earth Europe, ha dichiarato: "I risultati sono: avvolgere, imbottigliare e imballare alimenti in plastica non previene sistematicamente gli sprechi alimentari, e talvolta li causa addirittura. È un luogo comune che sta causando il terribile inquinamento della nostra terra, del mare e dell'aria. I responsabili delle decisioni dell'UE devono ascoltare la crescente aspirazione pubblica di abbandonare la plastica, aiutare l'Europa a adottare regole severe per limitare la plastica usa e getta e passare a sistemi alimentari localizzati senza imballaggi usa e getta."

Lo studio evidenzia anche come gli impatti ambientali delle materie plastiche possano essere sistematicamente sottovalutati quando si adottano politiche che influiscono sull'imballaggio degli alimenti. Per esempio, guardiamo le nuove misure sviluppate dalla Commissione europea per contrastare l'inquinamento plastico. Con l'attuale utilizzo della metodologia "Life Cycle Assessment" (valutazione del ciclo di vita - LCA), la Commissione lascia aperta la porta a politiche che non affrontano l'inquinamento plastico.

L'analisi mostra che lo strumento Life Cycle Assessment (LCA), che dovrebbe essere lo schema più completo per analizzare e valutare l'impatto ambientale di beni e servizi, sottovaluta gli sprechi alimentari e sovrastima i benefici degli imballaggi in plastica. Si assume per esempio che le emissioni di CO2 siano il principale impatto ambientale e si ipotizza che tutte le materie plastiche siano riciclate, incenerite o messe in discarica dopo l'uso, cosa che non riflette la realtà, dove i livelli di riciclaggio sono variabili e spesso estremamente bassi e una frazione sostanziale di imballaggi in plastica finisce negli oceani e nell'ambiente. Inoltre, la LCA non considera opzioni alternative, come quelle a imballaggi zero o riutilizzabili, che il rapporto mostra in aumento in tutta Europa, anche senza il sostegno politico.

Ariadna Rodrigo, di Zero Waste Europe ha dichiarato: "L'industria dell'imballaggio e la Commissione europea non stanno praticando una governance armonica sugli imballaggi per alimenti: la loro metodologia, che spesso ignora gli impatti dei rifiuti di plastica, porta a conclusioni che favoriscono confezioni alimentari impossibili da riutilizzare o riciclare. Il risultato è la promozione di imballaggi in plastica progettati per discariche e inceneritori."

I risultati dello studio arrivano mentre la Commissione europea sta preparando una legislazione per contrastare l'inquinamento plastico, con una serie di misure tra cui un progetto di legge sulle materie plastiche monouso previsto prima dell'estate.