Anna König Jerlmyr, sindaca di Stoccolma, è stata eletta presidente di EUROCITIES. Preoccupazione per il populismo pro-inquinamento.

L'associazione, che vede molte città italiane aderire solo a parole, ha una nuova presidente, l'autorevole sindaca di una città attivissima nella lotta all'inquinamento.

La svedese Anna König Jerlmyr, sindaca di Stoccolma, è stata eletta nuovo presidente di Eurocities, la rete che raccoglie a vario titolo quasi 200 città europee di 39 Paesi.

Di Eurocities fanno parte anche alcune città italiane, come Arezzo, Bologna, Cesena, Firenze, Genova, Milano, Palermo, Pesaro, Pisa, Roma, Torino, Venezia, Verona. Perplessità ha sempre suscitato l'adesione di città italiane, del tutto carenti nel perseguire il benessere reale dei propri concittadini. Un esempio è Verona, da sempre sostenitrice a spada tratta della circolazione automobilistica anche nel centro, e storicamente nemica della mobilità ciclistica e dei mezzi pubblici, precipitati con le ultime giunte a un abisso senza ritorno.

Ben diverso l'impegno verso città realmente a misura di cittadino di alcune metropoli del nord europa, testimoniato da numerosi articoli (vedi Helsinki: città a carbonio-zero entro il 2035). La situazione è però critica in tutta l'unione, a causa della crescente volontà popolare di essere esentata dagli impopolari provvedimenti contro l'inquinamento urbano, come i noti gilet jaunes (vedi Casacche gialle contro Parigi).

"Vi è una crescente polarizzazione in tutta l'UE, e sembra abbastanza probabile che i partiti euroscettici vedranno una crescita sostanziale nelle prossime elezioni del Parlamento europeo," ha dichiarato Jerlmyr, che sostituirà il sindaco di Gand Daniel Termont alla guida della rete delle città europee.

"In questo contesto," continua Jerlmyr, "è molto importante sollevare la voce delle città nelle discussioni politiche a livello UE, presentare un caso per la cooperazione europea, ma anche sottolineare l'importanza fondamentale di lavorare attivamente con le città."

"Mettere frontiere e aumentare barriere commerciali non risolverà nessuno dei problemi che l'UE e i suoi stati membri hanno oggi," prosegue Jerlmyr. "Sfide come il cambiamento climatico, l'aumento delle disuguaglianze o le minacce alla nostra sicurezza sono sfide più grandi di tutti noi, e richiedono cooperazione, a tutti i livelli. EUROCITIES, come rete, è un vero simbolo per la cooperazione, la tolleranza e la collaborazione europea, un ruolo importante per il futuro dell'Europa e dei nostri cittadini."

La neo presidente di EUROCITIES è preoccupata del fatto che l'UE non stia ancora utilizzando tutto il potenziale delle sue città. Eppure queste sono nella posizione di fornire ai leader dell'UE le intuizioni necessarie per le sfide e le opportunità sul campo, e aiutarli a sviluppare una legislazione più efficace che offra risultati concreti.

Una questione fondamentale è il cambiamento climatico. Le città sono già in prima fila in questa lotta, ma occorre fare molto di più. Solo pochi Stati membri dell'UE sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi, e questo è inaccettabile, al di là dei proclami.

Attenzione sarà dedicata al momento di transizione di EUROCITIES: "Al momento stiamo attraversando una trasformazione molto interessante che dovrebbe fornire servizi migliori alle nostre città associate e rendere più efficace la nostra intera organizzazione. Come presidente, la supervisione di questo lavoro sarà ovviamente un'altra delle mie priorità principali," continua Jerlmyr.

È importante, a proposito di transizione, mantenere stretti legami con le città del Regno Unito durantte la critica fase della Brexit. "Le città del Regno Unito sono sempre state tra i membri più attivi della rete, e nulla può cambiare questo fatto. Nemmeno la Brexit," conclude la sindaca.