Uno studio rivela che i corsi d'acqua europei, anche quelli più piccoli, sono pesantemente inquinati da pesticidi e antibiotici. Sotto accusa un modello agricolo dipendente da sostanze chimiche tossiche.

Nessun canale o corso è stato trovato pulito. Ciascuno contiene diversi pesticidi e la maggior parte contiene antibiotici veterinari. Molti hanno superato i limiti europei di accettabilità.

Un'analisi veramente capillare, pubbilicata su Science Direct, è stata svolta da tecnici dell'Università di Exeter. Per lo studio, il gruppo di scienziati ha testato 29 piccoli corsi d'acqua in 10 paesi europei. Quello che hanno scoperto è impressionante. I campioni sono risultati inquinati da oltre 100 pesticidi (di cui 24 vietati in UE) e 21 farmaci veterinari.

Nemmeno un canale, neppure un fosso, tra quelli analizzati, è stato trovato pulito. Tutti contengono più di un principio attivo ciascuno, e la maggior parte contiene antibiotici veterinari. In 13 su 29, le concentrazioni di almeno un pesticida hanno superato gli standard europei per livelli accettabili, afferma l'Università.

Gli erbicidi la fanno da padrone, con la terbutilazina presente in tutti i campioni. La concentrazione massima combinata di pesticidi è stata trovata in un campione del canale di Wulfdambeek, in Belgio, con 94,02 μg/L di una miscela di 70 diversi pesticidi. Il grazioso piccolo affluente alla periferia di Ledegem, villaggio nella regione delle Fiandre del Belgio, è da oggi ricordato come il corso d'acqua più inquinato d'Europa, con 70 pesticidi pericolosi, tra cui 38 diserbanti, 10 insetticidi e 21 anti-fungini.

Il corso d'acqua è così inquinato e in concentrazioni così elevate che l'acqua stessa potrebbe probabilmente funzionare come pesticida, secondo il dott. Jorge Casado, che ha guidato il lavoro analitico.

In generale, gli standard normativi europei che definiscono livelli accettabili di concentrazione sono stati superati per almeno un pesticida in 13 dei 29 campioni analizzati, con gli insetticidi neonicotinoidi imidacloprid e clothianidin più frequentemente presenti al di sopra di tali limiti.

La maggior parte dei farmaci veterinari rilevati sono antimicrobici, soprattutto antibiotici. La dicloxacillina antibiotica β-lattamico è presente in due terzi dei campioni analizzati.

Secondo gli autori, si tratta di una minaccia significativa per l'ambiente acquatico associato alla contaminazione da pesticidi e, in alcuni casi, ai farmaci veterinari. "C'è un'enorme incertezza su quali effetti queste miscele di sostanze chimiche potrebbero avere sulla fauna selvatica e sulla salute umana", ha affermato Casado.

"La cosa più importante da sottolineare è che mancano i modi per valutare come questo mix di materiali pericolosi stia colpendo l'ecosistema", ha aggiunto.

I pesticidi arrivano ai corpi idrici attraverso una varietà di vie, dalla deriva del vento, dalla lisciviazione, al deflusso di acqua piovana. È importante sottolineare, tuttavia, che la ricerca non colpevolizza gli agricoltori. Piuttosto, dicono i ricercatori, l'idea è quella di progettare un diverso modello di agricoltura.

"Questo non è un atto di accusa contro gli agricoltori, i consorzi di bonifica, o i titolari dei corpi idrici. Dobbiamo lavorare insieme per trovare una soluzione olistica," sostiene il dott. Paul Johnston, coautore del documento.

"Si tratta di utilizzare metodi scientifici forensi per indagare su un problema che ci riguarda tutti. Nessuno vuole inquinare i fiumi, quindi dobbiamo lavorare per ridurre la dipendenza dai pesticidi e dai farmaci veterinari attraverso un'agricoltura più sostenibile."