C'è abbastanza cibo per sfamare il mondo? Secondo uno studio, sembrerebbe di sì, e senza rinunciare alla carne. Ma bisogna tirare la cinghia.

Per nutrire 10 miliardi di persone entro il 2050 senza danneggiare ulteriormente il pianeta, dobbiamo passare a 2.500 calorie al giorno, essenzialmente da cereali integrali, noci e legumi.

Abbiamo bisogno di mangiare per vivere, ma il modo in cui lo stiamo facendo è letteralmente devastazione ecologica. Abbiamo già detto che i bovini sono una grande fonte di gas serra (vedi Meglio le puzzette umane che quelle bovine), di come coltivazioni di mangimi divorino terreni che potrebbero altrimenti essere preservati per la fauna selvatica (vedi
World Economic Forum: basta con la carne). Non solo: la maggior parte delle colture dipendono selvaggiamente dal fosforo estratto.

Da sempre chi ha attuato una dieta vegetariana sostiene che sia l'unica che possa garantire un futuro al pianeta. Ma non è detto che sia l'unica alternativa: la scorsa settimana, 37 ricercatori di tutto il mondo hanno pubblicato una nuova raccomandazione dietetica sulla rivista The Lancet Planetary Health. Essa rispetterebbe la salute e il mondo, ma non eliminerebbe intere categorie di cibo come fa il vegetarismo o peggio il veganismo.

Per nutrire 10 miliardi di persone entro il 2050 senza danneggiare ulteriormente il pianeta, sostengono gli autori, ognuno di noi deve limitare il consumo quotidiano di alimenti chiave. Innanzi tutto occorre limitare le calorie, per esempio a 2.500 al giorno, di cui solo 40 da tuberi, 80 da vegetali e 126 da frutta, 153 da prodotti a base di latte, 15 calorie da agnello e maiale, 40 calorie da pesce, 60 da pollo e un quarto di un uovo al giorno, o più semplicemente un uovo ogni quattro giorni.

La maggior parte delle calorie della dieta proviene da cereali integrali (811 calorie), noci e legumi (575 calorie) e oli (circa 450 calorie). Ovviamente conteggio calorico e bilanciamento ideale per ognuno è diverso in base all'età, al sesso e all'attività fisica.

Leggere la dieta ricorda un po' il professor Birkermaier reso famoso da Fantozzi: "Venti ciorni di digiuno assoluto. Niente manciare, niente bere." Ma seguirla garantirebbe a tutti l'accesso a cibi freschi, che altrimenti non sarebbero garantiti a tutti (vedi Non c'è abbastanza cibo sano).

Far sì che tutti aderiscano al piano sarebbe però praticamente impossibile. Molte persone hanno allergie e intolleranze alimentari. I costumi religiosi dettano le diete di miliardi di umani. E, come sempre, il cibo più rispettoso dell'ambiente è generalmente quello più vicino a casa.

Ma almeno abbiamo un'indicazione numerica delle quantità oggettivamente mangiabili da ognuno di noi. E, come prevedibile, si tratta di poca roba, soprattutto per quanto riguarda la carne.

Non sappiamo se la dieta proposta tenga conto, nel concetto di sostenibilità, di condizioni eque per gli animali, di salute e salubrità per gli umani, e quindi della possibilità che gli alimenti siano come i prodotti dell'agricoltura biologica. In caso contrario, forse dobbiamo dar ragione ancora ai vegani.