Alcuni parlamentari francesi studiano il modo per vietare il Black Friday con una legge.

L'orribile Black Friday danneggia i rivenditori, favorisce il consumo eccessivo e contribuisce a ingorghi e inquinamento. A che pro?

Se l'iniziativa di alcuni membri del parlamento francese si farà strada, il Black Friday potrebbe essere illegale in Francia entro il prossimo anno. È stato approvato un emendamento nell'ambito della legge anti-spreco del paese che propone di frenare l'eccessiva pubblicità e promozione degli acquisti che si svolgono durante il Black Friday.

Come ha spiegato la ministra della transizione ecologica Elisabeth Borne, "non possiamo lottare per ridurre le emissioni di gas serra e contemporaneamente alimentare la frenesia per i consumatori."

L'emendamento afferma, testuale, che il Black Friday "è una vasta operazione di glorificazione del consumismo importato dagli Stati Uniti pochi anni fa, basato sul valore del consumo eccessivo, pompato dalla pubblicità." Secondo i proponenti dell'emendamento, questo tipo di iniziative commerciali fa sperperare risorse e contribuisce a "ingorghi, inquinamento ed emissioni di gas tossici in atmosfera."

Sempre secondo i parlamentari francesi, i consumatori meno avveduti sono truffati, visto che le offerte del Black Friday non sono buone come sembrano.

"La pubblicità del Black Friday," si legge nel testo dell'emendamento, "fa sembrare che i consumatori beneficino di una riduzione dei prezzi paragonabile alle vendite 'normali', quando in realtà non è così."

Per quanto riguarda le svendite, la Francia è molto simile all'Italia: ci sono due svendite tradizionali, sei settimane in inverno (intorno a gennaio) e sei settimane in estate (intorno ad agosto). La maggior parte dei transalpini, specie le fasce medio-basse di reddito, fa la spesa in quei periodi dell'anno. Ovviamente il Black Friday costituisce uno squilibrio, introducendo un'altra stagione di saldi, di cui il mondo non ha bisogno.

C'è un crescente supporto per il movimento ribattezzato "Block Friday" in Francia, principalmente perché i piccoli rivenditori tendono a non beneficiare delle vendite del Black Friday. La ministra Borne ha affermato che sosterrebbe il Black Friday se aiutasse i piccoli commercianti francesi, ma di questo beneficiano solo i grandi rivenditori online, come Amazon. Non sorprende che l'unione francese per il commercio elettronico non sia d'accordo e condanni l'emendamento.

Se l'emendamento dovesse passare, vi sarebbe una multa massima di € 300.000 e la possibile reclusione per "pratiche commerciali aggressive". Sarà discusso in parlamento il prossimo mese.

In Italia questa presa di coscienza è solo agli inizi. Quasi nessuno si è accorto dell'antinomia che si è venuta a creare durante l'ultima manifestazione del Friday for Future nelle principali città italiane, che ha coinciso con il Black Friday nostrano.

Due fiumane di persone sono venute in contatto. La prima indaffarata, silenziosa, euforica, che cerca di cogliere freneticamente le migliori occasioni commerciali. La seconda allegra, rumorosa, a tratti severa, che cerca di fermare la folle corsa del mondo verso la catastrofe.

Due fiumane diverse per atteggiamento, età media, abbigliamento,e consapevolezza. Si sono sfiorate, guardate di sottecchi, ma non si sono comprese.