Secondo l'associazione ambientalista WWF, la commissione UE avrebbe atteso troppo tempo a pubblicare un documento contro la politica agricola comune (PAC).

Uno studio, che dimostrerebbe danni attuati dalla politica agricola europea in relazione al cambiamento climatico, è stato rilasciato solo dopo le elezioni UE. Secondo il WWF, il ritardo di un anno è stato deliberato e nocivo per il clima.

La Commissione europea è stata accusata di aver "deliberatamente danneggiato l'azione per il clima" da parte del World Wide Fund for Nature (WWF). L'associazione ambientalista internazionale accusa l'UE di aver trattenuto un rapporto che mostrava l'insufficienza delle politiche agricole dell'Unione europea per contrastare il riscaldamento globale.

La relazione sugli impatti climatici della politica agricola comune (PAC) era già pronta per essere pubblicata quasi un anno fa, ma è rimasta secretata fino a quando il WWF non ha fatto richiesta di libertà di informazione per chiedere la sua pubblicazione.

Il rapporto ammette che la Commissione non ha incoraggiato il settore agricolo a ridurre le emissioni di CO2. È stato silenziosamente pubblicato il giorno successivo alle elezioni europee, in un momento in cui l'attenzione era incentrata su ben altro. Con questa mossa, la Commissione ha così smorzato la prevedibile polemica e ha pure evitato di sottomettere al giudizio elettorale il suo evidente fallimento.

Imke Lübbeke, responsabile del clima e dell'energia del WWF, ha affermato che aver frenato il rapporto potrebbe costituire "un danno deliberato all'azione per il clima." Mentre da un lato la Commissione europea parla apertamente di 'urgenza climatica', si è incartata su una relazione che mostra quanto poco la politica agricola stia facendo per il clima, rispetto a quanto potrebbe e dovrebbe fare.

Il rapporto ha inoltre messo in discussione pratiche agricole come l'aratura, nota per rilasciare grandi quantità di CO2. La PAC, principale strumento politico che l'UE utilizza per guidare il settore agricolo, non ha fatto niente per disincentivare questa condotta.

Marco Contiero, direttore della politica agricola dell'UE di Greenpeace, sostiene che lo studio "dimostra che la politica agricola europea sta fallendo sul clima. L'UE deve fornire soluzioni concrete, iniziando con il taglio della sovrapproduzione e del sovra-consumo di carne e prodotti caseari, che ci spingono all'eccesso di CO2." Secondo Contiero, l'Europa deve allontanarsi dall'agricoltura industriale e produrre e consumare meno carne e latticini.

Il settore agricolo è responsabile del 10% dei gas serra nell'UE, ma secondo il WWF l'agricoltura potrebbe addirittura catturare e immagazzinare CO2, avendo un impatto negativo. I margini di miglioramento sono dunque enormi, e ben superiori al 10% della CO2 prodotta.

Il WWF era critico nei confronti della PAC ben prima della pubblicazione del rapporto. In un comunicato, si leggeva: "A oggi la PAC ha fatto ben poco per sostenere efficacemente l'agricoltura a basso tenore di carbonio e favorevole alla natura. Nel complesso, l'UE continua a sostenere principalmente pratiche agricole ad alto input orientate al mercato, anziché ricompensare gli impegni ambientali o climatici."

Secondo Lübbeke, si potrebbero ottenere vittorie per la sostenibilità del clima e della filiera agricola riducendo rapidamente le emissioni e adottando pratiche che aiutino a immagazzinare più carbonio nei terreni. L'agricoltura può e deve fare di più per ottenere zero emissioni nette in Europa.