In Francia approvata una legge coraggiosa sull'economia circolare dei rifiuti.

Sarà vietato alle aziende di distruggere vestiti, cosmetici e altri oggetti invenduti o restituiti.

Una nuova legge potrebbe portare la Francia ai primi posti tra le nazioni attive per promuovere l'economia circolare.

La norma dovrebbe vietare alle aziende francesi di distruggere abiti, cosmetici, prodotti per l'igiene, articoli elettrici e altri oggetti invenduti o restituiti, è stata recentemente approvata dal parlamento. La legge, che, secondo il governo francese, sarebbe una "prima mondiale," costringerebbe invece le aziende a riutilizzare, ridistribuire o riciclare gli articoli.

Uno degli obiettivi principali è costituito dalle aziende di abbigliamento e altri beni di lusso, alle quali sarà proibito distruggere gli articoli invenduti o restituiti. Questa prassi è piuttosto importante, visto che è il fondamento dei prezzi alti, necessari alla sopravvivenza di questa nicchia.

Il disegno di legge, contenente 130 articoli, è stato finalmente approvato dopo che l'Assemblea nazionale e il Sénat hanno raggiunto un accordo.

È prevista anche la graduale eliminazione delle ricevute cartacee e materie plastiche monouso e solleciterebbe le farmacie a vendere determinati farmaci in dosi singole.

Questa legge segue i principi ispiratori della legge già in vigore, che vieta ai supermercati di gettare cibo invenduto.

Il disegno di legge anti-spreco e di economia circolare impone a produttori, importatori e distributori, comprese aziende online come Amazon, di donare beni non alimentari invenduti ad eccezione di quelli che comportino rischi per la salute o la sicurezza.

Secondo fonti governative francesi, oltre 650 milioni di euro di nuovi prodotti di consumo vengono distrutti o buttati via ogni anno in Francia.

Tra gli obiettivi, c'è anche quello che tutta la plastica sia riciclabile entro il 2025 e una riduzione del 50% nell'uso delle bottiglie di plastica monouso nel prossimo decennio. I fast food e le rivendite da asporto dovranno smettere di usare contenitori di plastica entro il 2023 al più tardi.

I produttori che utilizzano materie plastiche nei loro prodotti devono pubblicare "dati aperti" sulla presenza di interferenti endocrini nei loro prodotti.

La legge mira anche a incoraggiare la vendita di alimenti sfusi affermando che tutti i clienti "possono chiedere di essere serviti in un contenitore che hanno fornito purché sia ​​chiaramente pulito e adatto al prodotto acquistato."

In accordo con il principio "chi inquina paga", le aziende saranno tenute a finanziare la distruzione dei rifiuti che creano. Ciò richiede che i produttori di tabacco paghino per lo smaltimento dei mozziconi di sigarette dal prossimo anno. Ma il provvedimento interessa da vicino quelli che fabbricano giocattoli, articoli sportivi, prodotti per il bricolage e il giardinaggio e materiali da costruzione dal 2021.

Secondo l'opposizione ambientalista, la nuova legge sarebbe piena di buone intenzioni, ma senza cuore. A differenza della legge sui rifiuti alimentari, secondo cui il supermercato che rifiuta di donare cibo può essere multato di € 10.000, in questa nuova legge non ci sono penalità. E questo porterebbe le aziende semplicemente a ignorare le prescrizioni.