Il sughero della bottigila di vino sequestrerebbe più CO2 di quanto emesso dal resto degli imballaggi. Operazione di marketing contro i tappi a corona e a vite.

Una ricerca di parte, commissionata dal maggior produttore di sughero, mostra le taumaturgiche doti del tappo tradizionale.

Chiudere una bottiglia con il tappo in sughero ridurrebbe significativamente l'impronta di carbonio degli imballaggi del vino e aiuterebbe a sostenere ecosistemi vitali.

È il risultato di uno studio condotto da Ernst & Young lo scorso dicembre, commissionato dall'azienda portoghese Corticeira Amorim, il maggior produttore mondiale di sughero. Secondo i ricercatori, un singolo tappo di sughero naturale ha dimostrato di catturare fino a 309 g di CO2, e un tappo per spumante ne può trattenere ancora più, 562 g (a causa della maggiore quantità di sughero utilizzato nella sua produzione).

Secondo un ardito ragionamento di contabilità carbonica, ciò significherebbe che i tappi in sughero possono compensare l'impronta di carbonio delle bottiglie di vetro, che durante la produzione rilasciano tra 300 e 500 g di CO2 in media, a seconda ovviamente del loro peso.

Ovviamente, Amorim con questo studio sta facendo una moral suasion nei confronti dell'industria vinicola, per indurla ad adottare i tappi di sughero, come alleato importante nella battaglia commerciale per la sostenibilità.

Secondo Amorim, i risultati dello studio sono positivi per il sughero, ma l'importanza di questo materiale "non è completamente compresa dalle cantine e distillerie che usano il sughero."

Amorim vuole far passare l'idea che le cantine, nel valutare la loro impronta di carbonio, dovrebbero includere tutti i materiali di imballaggio utilizzati e il carbonio trattenuto in essi.

Per la ricerca, sono stati studiati diversi stadi del ciclo di vita, con un approccio "dalla culla alla tomba". Gestione forestale, fasi di trattamento del sughero, compreso il trasporto dalla foresta, produzione, finitura e imballaggio dei tappi di sughero naturale, sono stati quindi scannerizzati in dettaglio.

Sono stati valutati gli impatti relativi alla produzione e al consumo di materie prime, oltre alle emissioni dei processi energetici, al consumo di acqua, alla produzione e al trasporto di rifiuti in ciascuna fase, tutti considerati categorie tipicamente utilizzate nei prodotti in sughero.

Per noi italiani, è abbastanza inspiegabile ricorrere a questi mezzucci commerciali per perorare la causa del sughero: nessuno di noi si sognerebbe di comprare una bottiglia di vino col tappo a corona o a vite.

Ma nel resto del mondo la chiusura in sughero aveva perso parecchi punti rispetto alle alternative, per noi orripilanti. Pochi anni fa sembrava esserci un enorme spostamento dal sughero ai tappi a vite.

Una delle ragioni è il cosiddetto "sapore di tappo", dovuto alla contaminazione del vino da un fungo, l'Armillaria mellea, parassita della quercia da sughero, che talvolta contamina il vino con un composto, il tricloroanisolo, che gli conferisce un aroma di muffa e distrugge le caratteristiche piacevoli del vino.

È una malattia che colpisce una bottiglia ogni tanto, e non siamo soliti farci troppo caso. Anche perché la sola idea di un tappo a vite ci smorza tutta la poesia legata alla bottiglia di vino.

Ma all'estero non c'è tutta questa tradizione, e l'odore di tappo ha fatto perdere molto denaro alle cantine, causando molta delusione ai bevitori di vino. Questo ha spianato la strada all'ascesa del tappo a vite in alluminio, che è stato adottato su vasta scala in molte delle regioni più danarose del mondo.

I produttori di sughero sono corsi ai ripari, eliminando la contaminazione del sughero. Oggi utilizzano processi che puliscono il tappo in varie fasi della lavorazione per ridurre il rischio. Ma i tappi a vite hanno un altro asso nella manica: la praticità. Le popolazioni non amanti del vino non hanno, come noi, sempre un cavatappi a disposizione.

Per questo è stata ideata questa ricerca: l'impronta di carbonio di una bottiglia di vino durante la produzione può variare tra 300 e 500 g di CO2 e questo totale può essere notevolmente ridotto o eliminato con l'uso di un tappo in sughero.

Sono numeri che continuano a non dirci niente, ma magari a qualche amante del vino residente in USA, Giappone o Cina, dirà qualcosa. Ne prendiamo atto, con un po' di tristezza.