Nemmeno dell'asciugatrice possiamo fidarci: le fibre espulse da queste macchine domestiche possono causare danni "significativi" agli animali marini, secondo uno studio.

Stiamo parlando di un fenomeno apparentemente innocuo e trascurabile: la lanugine che si forma nell'asciugatrice. Lo studio, condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Plymouth, mostra che può danneggiare branchie, fegato e DNA degli animali marini, esaminando diverse quantità di lanugine sui mitili del Mediterraneo.

Le cause esatte degli effetti dannosi sulle specie non sono chiare, ma sono probabilmente collegate alle fibre e alle sostanze chimiche al loro interno, hanno detto gli scienziati.

I ricercatori, il cui studio è stato pubblicato sulla rivista Chemosphere, affermano che è probabile che i loro risultati si applichino anche ad altre fibre tessili che si trovano comunemente nelle acque reflue.

La soluzione sembrerebbe comunque a portata di mano: i ricercatori della Plymouth University avevano scoperto in precedenza che il montaggio di dispositivi di cattura delle fibre potrebbe ridurre la quantità di minuscole particelle prodotte in un ciclo di lavanderia fino all'80%.

Il lavaggio di vestiti e altri tessuti è tra le fonti più significative di microfibre sintetiche all'interno dell'ambiente (vedi Microplastiche: le colpe del tessile oppure Il problema delle microplastiche). Ma, nonostante la loro presenza nota in una vasta gamma di specie, ci sono stati pochissimi studi che hanno esaminato in dettaglio il loro impatto.

Danni al DNA e la compromissione delle capacità di alimentazione attraverso il filtro, avrebbero un potenziale impatto sulla salute degli organismi e dell'ecosistema. Questo è particolarmente preoccupante, perché in futuro prevediamo di aumentare la nostra dipendenza dall'acquacoltura come fonte di cibo.

Questo studio mostra per la prima volta quali danni possono causare, ed è particolarmente interessante considerare che non sono solo le fibre stesse a creare problemi, ma anche il cocktail di sostanze chimiche tossiche che possono veicolare.

Ora ci si aspetta che effetti siano presenti in altre specie marine. Le specie Mytilus sono comunemente utilizzate per monitorare la qualità dell'acqua nelle zone costiere e il danno mostrato loro in questo studio è motivo di notevole preoccupazione.

Data la loro somiglianza genetica con altre specie e il fatto che si trovano in tutto il mondo, possiamo anche presumere che questi effetti verranno replicati in altri molluschi e specie marine.