Le aziende, soprattutto quelle del comparto alimentare, dovrebbero seguire con molta attenzione i movimenti vegetariani e vegani. Anche se non portati all'estremizzazione, questi comportamenti stanno tracciando una via sostenibile, e ci stanno insegnando molto sul rispetto del pianeta e delle sue risorse.

È un dato innegabile: il consumo di carne è tra i maggiori, se non il maggiore, responsabile dell'iper-produzione di CO₂ nel mondo. Per questo, più persone che mai stanno attuando o considerando diete a base vegetale. Le preoccupazioni per la sostenibilità e la salute stanno inducendo le persone di tutto il mondo a osservare da vicino le loro abitudini di vita. Tuttavia, questo non è solo un mercato di nicchia: si tratta di un sotto-settore con grandi possibilità di espansione. Nascono piccole aziende eco-sostenibili che sfruttano questa tendenza. Ma anche le grandi aziende tradizionali stanno cercando di entrare in azione (vedi Burger King: mangiate meno carne).

In effetti, si prevede che il mercato vegano globale raggiungerà 30 miliardi di euro entro il 2026. Sebbene sia ancora una parte relativamente piccola della popolazione, il numero di vegani è cresciuto di 3 milioni dal 2008 al 2012, secondo un sondaggio Gallup. Ne abbiamo parlato in Funghi: rivoluzione nel cibo.

L'evidenza suggerisce che il cambiamento stia arrivando dalle generazioni più giovani, che stanno mettendo la salute personale, il benessere degli animali e il cambiamento climatico in prima linea nelle loro abitudini di consumo. In effetti, l'87% della Generazione Z sta diventando più consapevole dell'ambiente, e il 35% che desidera non mangiare carne, secondo Finder. Ciò che è ancora più impattante, tuttavia, sono le persone che potrebbero non essere strettamente vegane ma che si considerano flessibili. Un sondaggio mostra che il 79% di questa generazione mangia carne meno di due volte la settimana. Secondo Nielsen Total Food View, le vendite di prodotti a base di carne alternativi stanno crescendo a un tasso annuo del 24,5%.

Questa tendenza è stata influenzata da una serie di fattori. La Generazione Z vuole capire il proprio approvvigionamento alimentare e ha interesse a come il clima influisce sulla produzione dello stile di vita e sull'intera filiera di approvvigionamento. Anche la salute e il benessere stanno giocando un fattore. Uno studio pubblicato sul British Medical Journal ha raccomandato una riduzione del 50% del consumo di carne e zuccheri per la salute della persona e del pianeta. Quest'area del mercato stia crescendo rapidamente.

Se prendiamo come esempio il latte vegetale, è chiaro che il veganismo potrebbe anche sostituire con esso l'uso del tradizionale latte di mucca entro il prossimo decennio. Un rapporto di AT Kearney suggerisce che il 60% della carne non proverrà più da animali, ma piuttosto carne coltivata o alternative a base vegetale entro il 2040. Mentre il cibo sta plasmando i nostri mercati e persino le identità culturali, è chiaro che questa transizione olistica può influenzare ogni angolo del nostro stile di vita e del pianeta.

Non mancano le possibilità in questo mercato. Sono sempre più le persone interessate alla sostenibilità, per questo le imprese possono trarre vantaggio dal considerare la sostenibilità nel loro piano aziendale. Avere un'attività eco-compatibile non può che essere vantaggioso e portare in un mercato più ampio.