Sembrano esprimere lo stesso concetto, ma in realtà sono termini ben distinti fra loro. Vediamone insieme la differenza.

Spesso usiamo questi due termini per esprimere lo stesso concetto, ma in realtà sono due concetti ben distanti fra loro.

Seppur entrambi puntano ad una corretta gestione dei rifiuti limitando l'uso delle discariche, le attività loro connesse, sono molto diverse.

Se riuso è un'azione immediata e significa riutilizzare un oggetto che non è ancora diventato rifiuto, per la stessa finalità per cui erano già stati utilizzati in precedenza, riciclo invece, porta ad una vera e propria trasformazione, e vuol dire “recuperare e riusare materiali di scarto e di rifiuto” al fine di dare una seconda vita, che sia uguale alla precedente o diversa, ad oggetti o prodotti.

La distinzione la possiamo leggere proprio all'interno della direttiva europea 2008/98, dove si parla di “recupero”.

Nel paragrafo viene messa in rilievo, infatti, la differenza tra i due termini: per “riutilizzo si intendono tutte le operazioni che permettono di riutilizzare per uno stesso scopo prodotti che non sono ancora diventati rifiuti; mentre con il termine “riciclaggio” si parla di operazioni di recupero che consentono di ritrattare i materiali del rifiuto di cui siamo detentori, in maniera da ottenere nuovi prodotti, sostanze o materiali da usare sia per nuovi fini che per gli stessi per cui sono stati concepiti.

Ad affiancare queste due parole troviamo spesso l'aggettivo “creativo”, il quale rende il loro significato molto più ampio e invitante, stimolando così la nostra fantasia per arrivare alla creazione di nuovi oggetti.

Ecco che allora una semplice scatola per le scarpe, può diventare un complemento di arredo per la tua casa o un pacco regalo.