La prossima linea di motociclette elettriche di Harley-Davidson avrà il rumore dei jet da combattimento. Perplessità di critici e di fan sulla svolta tecnologica della casa di Milwaukee.

Harley-Davidson vuole allargare la gamma con una motocicletta elettrica. La scelta comporta problemi di posizionamento marketing più che di realizzazione. Il motore elettrico non è la soluzione ai problemi della mobilità.

Harley-Davidson, l'azienda americana produttrice di moto per tamarri, rumorosissime e guidate in posizioni improponibili, sta pensando di produrre un modello elettrico nei prossimi anni. Aveva fatto uscire alcune immagini del prototipo, soprannominato Livewire, già nel 2014, ma da allora non sono stati rilasciati dati chiari sulle reali intenzioni della società. Una recente dichiarazione di Bill Davidson, pronipote del co-fondatore William Davidson, ci informa che una motocicletta elettrica Harley-Davidson sarà messa in commercio entro i prossimi cinque anni.

Gli aspetti unici e riconoscibili delle Harley-Davidson sono la posizione 'tipo water' del guidatore e l'assurdo rumore, la cui liceità ancora suscita perplessità, generato dallo strano bicilindrico. La futura moto elettrica non avrà difficoltà a replicare la seduta, ma ci si chiede in che maniera sostituire il rumore, dato che i motori elettrici sono di norma silenziosissimi. Ma Davidson è sicuro di riuscire a caratterizzare anche questo prodotto secondo gli standard più tamarri "attraverso varie tecnologie." Potenza del marketing.

"Abbiamo studiato le moto dei nostri concorrenti e abbiamo capito che non vogliamo una motocicletta elettrica normale, vogliamo qualcosa che, per aspetto e rumore, ricordi un aereo da combattimento," sostiene Davidson. Lo spirito del prodotto sarà quindi a metà strada tra l'iper-aggressività e l'iper-tecnologia, ma senza concessioni alla guida assistita. "Sappiamo che il pubblico è molto attento alle auto senza conducente, che permette di concentrarsi su cose diverse dalla strada durante il tragitto lasciando lavorare sensori, automazione e tecnologia, ma sono molti quelli che vogliono guidare (o meglio, cavalcare) senza rinunciare al controllo sul veicolo, solo per divertimento."

Dal punto di vista tecnologico, non si vede come un produttore orgogliosamente ancorato al passato possa competere con società di motociclette elettriche che sono già anni luce davanti all'azienda in termini di sviluppo e feedback dei clienti sul campo, perché da tempo stanno producendo e vendendo motociclette elettriche. Ma quando si parla di Harley-Davidson, il focus non è sulla tecnologia, ma sul marketing. Già ora ci sono milioni di fan in fibrillazione, che si dividono sul potenziale snaturamento del brand. Come la tecnologia elettrica sia compatibile con le giacche di pelle con le frange non li fa dormire sonni tranquilli. Forse l'azienda di Milwaukee sarà salvata da una nuova specie di motociclisti: gli elettro-tamarri.

Sullo sfondo rimane il problema della mobilità elettrica, che molti considerano la panacea contro l'inquinamento e la dipendenza dai combustibili fossili. Abbiamo già detto che sostituire il combustibile fossile con l'energia elettrica non risolve alcun problema, perché sempre di inquinamento si tratta, anche se non in loco. In aggiunta, c'è il problema delle batterie, col loro carico di peso, inefficienza, inquinamento. Sostituire un bolide a benzina con un bolide elettrico non cambia assolutamente nulla dal punto di vista ambientale.

Va detto che il settore delle motociclette, così legato alla velocità, al viaggio e all'ostentazione, sfugge da considerazioni razionali sul senso, sull'efficienza e sull'accessibilità del trasporto, entrando nel campo della psicologia e dell'emozione. Ma, se osserviamo le pubblicità delle auto, è proprio quello che succede anche nelle quattro ruote. Finché non riusciremo a uscire dall'ambito emozionale, auto assurde come il SUV di Schwarzenegger continueranno ad avere, per il senso comune, dignità ecologica.