Tre consigli per evitare lo spreco di queste infernali macchinette, anche dopo che sono state sostituite.
Qualche dritta per non chiudere definitivamente in un cassetto i device che tanto sono costati in termini di denaro, sfruttamento di risorse ed energie psicologiche.
La nostra società sta cambiando apparecchi elettronici, soprattutto smartphone, a un ritmo più veloce che mai. Solo cinque o sei anni fa, era un lusso avere monitor LCD da 17 pollici. Dieci anni fa c'erano ancora i monitor CRT, quelli che consumavano una quantità gigantesca di energia e di spazio, per una resa visiva modesta. Oggi, si comprano monitor LED a 23 pollici ad alta definizione per pochi euro. In un decennio abbiamo cambiato i nostri monitor abbastanza volte per creare una montagna di spazzatura.
Ma non basta: consideriamo il ritmo di sostituzione dei nostri smartphone, tablet, televisori, altoparlanti, batterie, portatili e computer desktop. Siamo ansiosi di mettere le mani sugli ultimi dispositivi e riempiamo garage, cassetti e scatoloni con i vecchi dispositivi, lasciati a marcire fino a quando, forse, un giorno decideremo di mandarli in discarica. Ecco, la cosa peggiore che possiamo fare è proprio chiuderli nel cassetto, in attesa che diventino definitivamente obsoleti e inutilizzabili.
Ma anche gettarli nella spazzatura è da evitare: le sostanze tossiche contenute nei dispositivi elettronici possono causare danni seri all’ambiente, oltre a essere uno spreco. Nei cellulari, per esempio, sono presenti numerosi metalli preziosi come rame, nichel e palladio. Il riciclaggio di queste materie prime non solo permette un risparmio di costi ed energia, ma riduce anche gli effetti negativi sul sistema ecologico, causati dell’esaurimento di materie prime.
È essenziale dunque conferire lo smartphone nei centri di raccolta comunale, ma prima di farlo, forse può tornare utile in altra maniera. Ecco tre consigli.
1. Donarlo: magari non è possibile venderlo per una cifra congrua, ma piuttosto che seppellirlo nel cassetto, sarebbe meglio provare a donarlo, a parenti, amici, o anche tramite un annuncio sui siti di scambio, o meglio ancora portandolo a un mercatino dell'usato, che lo smisterà in cambio di una piccola commissione. Esistono anche organizzazioni senza scopo di lucro che potrebbero usare il ricavato per opere benefiche, come quelle che si occupano di trashware.
2. Tenerlo carico: invece che nascosto nel cassetto, caricatelo a metà batteria (è la condizione che ne assicura la massima durata nel tempo) e tenetelo in vista insieme con il caricabatteria. Perché? Tutti hanno bisogno di un piano di emergenza. Se capita qualcosa, si può tirare fuori il telefono e chiamare il 113. Non tutti lo sanno, ma tutti i telefoni cellulari hanno la possibilità di chiamare il numero di emergenza, anche senza sim. Questa misura di sicurezza può salvare una vita, considerando che il 70 per cento delle chiamate al 113 viene effettuata da un telefono cellulare.
3. Riutilizzarlo: è poi possibile trasformare il vecchio dispositivo in uno strumento o un giocattolo, a seconda delle preferenze. Per esempio, se il dispositivo funziona ancora, è possibile utilizzarlo per fare cose interessanti. Se avete qualche ambiente da tenere d'occhio, è possibile trasformare il vecchio smartphone in una telecamera di sicurezza scaricando app come IP Cam o webcam IP, per vedere ciò che sta accadendo attraverso il computer.
Con le app native si può usare lo smartphone come sveglia, o timer, o calcolatrice. Oppure, installando app gratuite e libere come Scummvm, è possibile usare il device come una playstation, riciclando peraltro alcuni dei giochi più interessanti degli anni '90. Le opzioni, come si vede, sono limitate solo dalla fantasia.