Uno dei trucchi della natura per rimuovere l'anidride carbonica dall'atmosfera avviene attraverso l'uso di rocce e pioggia. La pioggia lava via minuscole particelle di roccia (erosione), i minerali appena liberati si legano al carbonio (adsorbimento), bloccando l'anidride carbonica in nuove sostanze chimiche. Un effetto collaterale, ma non troppo, è l'innalzamento del pH dei terreni, che si riverbera sul pH delle acque di dilavamento e quindi sull'acidità dell'oceano, che sarà aiutato nella sua funzione di principale serbatoio di anidride carbonica. È una semplice combinazione di erosione con la chimica di base.
L'umanità è alla disperata ricerca di sistemi per ridurre la CO2, e di ridurre le emissioni non se ne parla, visto che questo comporterebbe mettere in seria discussione lo stile di vita e una serie di irrinunciabili comodità. Ne sono testimonianza gli impianti di cattura & stoccaggio di carbonio (vedi Islanda: ancora passi avanti nella cattura di CO2), nonchè la recente mania di piantare alberi ovunque, pure senza costrutto (vedi Il greenwashing degli YouTuber). Ancor peggio sono i tentativi di schermare l'atmosfera con scie chimiche (vedi Geo-palliativi e scie chimiche e Scie chimiche: il MIT boccia la geoingegneria solare), trasformate da leggenda per complottisti in pericolosa realtà.
Per questo motivo schiere di scienziati stanno studiando come accelerare e industrializzare un processo banale come l'erosione, frantumando tonnellate e tonnellate di roccia. Ma il problema non è quello: di roccia e di energia c'è nè ancora in abbondanza. Occorre anche spargere questa polvere sulla superficie terrestre, in maniera più diffusa possibile. Occorrono soldi e grandi aree, i cui abitanti non facciano troppo caso al fatto che enormi camion coprano periodicamente tutto con uno strato di polvere di roccia.
L'ambiente ideale per questo tipo di operazioni sembrano essere grandi aree agricole coltivate estensivamente a cereali, in quei terreni che soffrono di eccesiva acidificazione, e che quindi necessitano di calcare. Sono molte le aziende, infatti, che applicano rocce calcaree frantumate ai campi quando i loro terreni diventano troppo acidi.
Ecco allora lo spunto per un articolo, pubblicato su Nature, che fornisce un calcolo dettagliato della quantità di carbonio che questa tecnica, nota come enhanced weathering (qualcosa come 'meteo aumentato'), potrebbe catturare e quanto costerebbe.
Secondo i ricercatori, l'implementazione della pratica in tutto il mondo potrebbe rimuovere 2 miliardi di tonnellate di anidride carbonica dall'aria ogni anno. Detto così sono solo numeri, ma il tutto corrisponderebbe a un terzo di quello che gli Stati Uniti emettono ogni anno. Il costo, comprensivo di spergimento sui campi, si aggirerebbe tra i 50 e i 175 euro per tonnellata di carbonio catturato.
Ci sarebbe grande variabilità tra paese e paese. Sarebbe più economico in luoghi come l'Indonesia e l'India, che hanno migliori condizioni per gli agenti atmosferici (clima caldo e stagionalmente umido), abbinate a bassi costi per manodopera ed energia. I paesi con il maggiore potenziale di dispiegamento di meteo aumentato sono, notano i ricercatori, per coincidenza, i più alti produttori di combustibile fossile di CO2 (Cina, Stati Uniti e India).
Secondo uno degli scienziati coinvolti nello studio, James Hanson, climatologo della Columbia University, gli agenti atmosferici e la roccia possono intrappolare il carbonio per migliaia di anni. Hanson ha affermato che altri approcci, "come il rimboschimento, sono importanti, ma richiedono un'attenta gestione per assicurare che il blocco del carbonio sia mantenuto".
I ricercatori stimano che se gli Stati Uniti diffondessero polvere di roccia su metà dei terreni agricoli del paese, potrebbero catturare 420 milioni di tonnellate di anidride carbonica, con un costo annuale di 225 dollari (200 euro) per ogni americano, o 176 dollari (155 euro) per ogni tonnellata di carbonio. È un prezzo alto rispetto ad altre soluzioni.
La costruzione di parchi solari, ad esempio, attualmente riduce le emissioni a meno di 40 dollari per tonnellata. Ma il vantaggio dei sistemi di cattura (come alberi, cattura&stoccaggio, polvere di roccia) è che non si limitano a risparmiare emissioni, ma producono "emissioni negative", ovvero compensano emissioni di qualcun altro.
Anche gli agricoltori potrebbero trarne beneficio. In teoria, diffondere molta più polvere di roccia sui campi potrebbe migliorare la salute del suolo e le rese delle colture.
C'è comunque da rimanere perplessi di fronte a genialate di questo tipo: come in ogni tentativo di geoingegneria nella nostra atmosfera, ci sono probabilmente insidie imprevedibili lungo il cammino, spesso maggiori rispetto ai vantaggi inizialmente preventivati.
Inoltre, non sembra molto razionale sbriciolare la roccia per adsorbire dei gas serra che potremmo tranquillamente evitare di produrre.